
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Ottobre 2015
Controlli nei campi tra i braccianti: trovate tre aziende non in regola
Scoperti sette lavoratori in nero, ma le loro posizioni sono già state sistemate. Dai carabinieri la conferma: l’agricoltura valtellinese è sana. Raffica di denunce nei cantieri.
Il colonnello Paolo Ferrarese, comandante provinciale dell’Arma, lo ha detto chiaramente: «Sotto il profilo del lavoro, il settore agricoltura della provincia di Sondrio è sostanzialmente sano. I controlli effettuati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno sì portato alla luce alcune irregolarità, ma tutte di carattere amministrativo e già sanate. Soprattutto, però, possiamo dire che non si registra alcun fenomeno di caporalato, come invece avviene in altre zone».
I controlli nelle aziende agricole sono stati effettuati in tutta Italia, dopo che quest’estate, in Puglia, una bracciante ha perso la vita a causa delle disumane condizioni di lavoro a cui era sottoposta. Alla sede del comando provinciale dell’Arma, ieri era il momento di stilare i primi bilanci. Il compito di illustrare i dati relativi alla Valtellina è toccato all’appuntato scelto Alessandro Del Molino, del Nucleo Ispettorato del Lavoro.
Negli ultimi due mesi sono state sottoposte a verifica 17 aziende agricole, impegnate nella vendemmia e nella raccolta delle mele, iniziata con leggero anticipo per la maturazione anticipata dei frutti della qualità Gala.
Sono settanta i braccianti dei quali è stata controllata la posizione, con l’aiuto anche dei carabinieri delle stazioni locali. Sette di questi lavoravano in nero e a carico dei titolari di 3 aziende sono scattate le sanzioni. Amministrative e non penali, come ha precisato l’appuntato scelto Del Molino. Non si parla di sfruttamento, ma di lavoro nero.
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