Cronaca / Valchiavenna
Sabato 30 Agosto 2014
«Contro i cinghiali
proviamo la scossa»
Samolaco, Danilo Ciocca è tra i sei imprenditori agricoli che stanno sperimentando le recinzioni elettrificate - Un contributo di 5mila euro dalla Provincia: «È necessario provare anche i sistemi di prevenzione»
Samolaco
Venticinque ettari di campo coltivato a mais protetto da una recinzione elettrificata. Un imprenditore agricolo della Valchiavenna, Danilo Ciocca dell’omonima azienda di Casenda, potrebbe avere, il condizionale è d’obbligo visti i tentativi fatti in passato su tutto il territorio provinciale, la soluzione in mano per risolvere o quantomeno contenere il problema delle devastazioni provocate dalla proliferazione dei cinghiali.
A varare la sperimentazione è stata l’azienda agricola samolichese. La stessa che solo quattro anni fa aveva tentato un’altra strada, sicuramente più originale, installando su pali posizionati attorno alla stessa area, dopo cinque anni di devastazioni, spugne impregnate di una sostanza con un odore simile a quello dell’orso. Per un po’ il rimedio sembrava aver funzionato nel tenere alla larga i cinghiali. Animali che, evidentemente, con gli anni hanno, però, aguzzato l’ingegno.
Sul territorio della provincia di Sondrio da diversi anni è presente il cinghiale Sus scrofa, che arreca notevoli danni all’agricoltura e all’ambiente, in particolare alla coltivazione del mais, ai vigneti, ai prato-pascoli e pascoli.
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