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Sabato 20 Aprile 2013
Contratto impianti a fune
Chiesto 170 euro d'aumento
È la richiesta che i sindacati del settore degli impianti a fune sono decisi a presentare alle aziende in vista del rinnovo del contratto nazionale.
BORMIO Centosettanta euro di aumento in tre anni. È la richiesta che i sindacati del settore degli impianti a fune sono decisi a presentare alle aziende in vista del rinnovo del contratto nazionale.
Più che di accordo nazionale, in questo caso bisognerebbe parlare di intesa alpina, visto che la maggior parte della discussione è guidata dai rappresentanti dei lavoratori di Sondrio, Aosta e Trentino Alto Adige. Nei giorni scorsi la piattaforma è stata discussa a Milano dai rappresentanti della Filt-Cgil e per i circa seicento dipendenti delle stazioni sciistiche valtellinesi.
Giorgio Nana, segretario della Filt, ha rappresentato la provincia di Sondrio nell'incontro. «Siamo consapevoli delle difficoltà del momento e sappiamo che anche una stagione sostanzialmente positiva non è sufficiente per rimettere a poso i conti delle aziende - premette il sindacalista della Valmalenco -. Ma per i dipendenti del comparto è indispensabile un rinnovo contrattuale capace di tutelare il potere d'acquisto dei loro salari. Chiederemo 170 euro di aumento nel giro di tre anni, non si tratta di una richiesta esorbitante e contiamo di assistere a un parere favorevole da parte dell'Anef».
Gli incontri
Nana, oltre a scrivere l'ipotesi di rinnovo con i colleghi, ha iniziato gli incontri con i datori, sia a livello di Associazione, sia di responsabili delle singole aziende. «Viviamo i problemi da fronti diversi, ma siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione. Per questo ritengo fondamentale la creazione di un osservatorio provinciale sul settore, forte della presenza di tutti i soggetti coinvolti. Dobbiamo conoscere e affrontare insieme i problemi. Da altre zone montane del Nord Italia arrivano segnali importanti, ad esempio la fusione delle società del settore. Da noi, invece, continua a esserci una situazione differente».
Nana sa che non è facile identificare soluzioni efficaci e rapide per i problemi del settore. Ma su alcune variabili strutturali il sindacato è pronto a condividere soluzioni finora inesplorate. «I problemi sono strutturali e ci vogliono risposte sistemiche. Il costo dell'energia, necessaria per fare funzionare gli impianti, è molto elevato e rispetto alle imprese di altre Regioni le aziende valtellinesi non sono certo avvantaggiate. Credo che si debba ragionare con la politica sull'ipotesi di tariffe adeguate. In questo comparto lavorano seicento persone, in gran parte stagionali, ma dalle funivie e dagli skilift dipende una grande fetta dell'economia della Provincia. Sostenere questo settore significa aiutare migliaia di altre imprese e dipendenti».
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