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Sabato 08 Gennaio 2011
Consonno: interesse
per i resti della Las Vegas
Continua a suscitare interesse e curiosità quel che rimane della collina fantasma. A 34 anni dalla frana che la isolò per decenni, i resti della cittadella realizzata dal conte Bagno e tanto criticata, appassionano sempre. L'ultima vetrina è offerta da un reportage della rivista "Geo"
Del resto, è dal 1976 che della località olginatese si parla in funzione prima di una decadenza inevitabile causata dalla frana che isolò il “paese dei balocchi” dal resto del mondo, poi di un recupero difficile e legato a doppio filo alla volontà della proprietà, rimasta nelle mani della famiglia Bagno.
L'ultima vetrina su Consonno è quella che in questi giorni è stata realizzata da “Geo”, la rivista mensile dedicata a geografia, natura, popoli e ambiente. Una pubblicazione che si occupa di scoprire gli angoli più belli e singolari del pianeta non poteva certo non fare tappa ad Olginate, restando stregata da una storia unica, dall'acquisto dell'intera tenuta da parte del conte Bagno per la costruzione della “Las Vegas” lecchese.
«La storia di Consonno, antico borgo sui colli lecchesi, ha dell'incredibile - si legge nel servizio di “Geo” firmato da Mara Nazari e arricchito dalle foto di Linda Ferrari - Paese di contadini da secoli, negli anni '60 venne comprato in blocco da un imprenditore che lo fece demolire per realizzarvi una “città dei balocchi”.
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