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Sabato 26 Gennaio 2013
Conigli e galline maltrattate
Arriva una multa da 2.400 euro
Una multa di 2.400 euro patteggiata in tribunale perché nel suo allevamento erano stati trovati conigli e galline che, secondo l'accusa, venivano maltrattati.
Sondrio - Una multa di 2400 euro patteggiata in tribunale perché nel suo allevamento erano stati trovati conigli e galline che, secondo l'accusa, venivano maltrattati.
Una sentenza per certi versi singolare quella arrivata a seguito di una denuncia presentata dalla Lav, la Lega anti vivisezione, un'associazione da tempo impegnata nella tutela dei diritti degli animali.
Il Comando Stazione del Corpo Forestale di Morbegno fece un sopralluogo in questo allevamento nell'estate del 2011. «All'interno - sottolinea ora la Lav in una nota - c' era una grave situazione di degrado ambientale ed igienico-sanitario: gli animali erano confinati in spazi angusti e fatiscenti, tanto da essere costretti a vivere fra gli escrementi e i cadaveri dei propri simili».
E ancora: «Le galline, in particolare, presentavano problemi respiratori e perdita del piumaggio, mentre i conigli, tutti in stato di evidente dimagrimento, presentavano difficoltà respiratorie e alopecia».
Una volta completati gli accertamenti, a carico del proprietario dell'allevamento erano scattati gli addebiti di maltrattamento di animali e di detenzione incompatibile con le necessità fisiologiche degli stessi.
La sentenza emessa in tribunale è stata accolta con grande soddisfazione dagli animalisti.
«La sentenza – è stato il commento di Roberto Bennati, vicepresidente della Lav - conferma che anche all'interno del mondo degli animali cosiddetti 'da reddito' deve essere riconosciuto laddove ne ricorrano gli estremi, il reato di maltrattamento di animali: la giurisprudenza testimonia ancora una volta che oggi non sono più ammissibili zone franche».
«Alla base vi è il riconoscimento degli animali come esseri capaci di provare dolore, individui portatori di necessità biologiche e psicologiche, e non, come purtroppo spesso accade nelle attività commerciali, macchine da reddito».
«Ci sembra doveroso ringraziare il Comando Provinciale della Guardia Forestale – ha concluso Stefania Sbarra, responsabile della Lav Sondrio – che ci ha dato prezioso aiuto nell'accoglimento e nella verifica delle istanze, il giudice, che ha saputo cogliere l'importanza di porre la "prima pietra" sulla quale costruire, anche in territorio valtellinese, un'applicazione della norma degna delle più moderne tendenze, e il personale veterinario della Asl che ha documentato e formalizzato lo stato di maltrattamento di animali»
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