Confindustria Lecco:
"Troppe carenze infrastrutturali"

Le carenze infrastrutturali che da sempre caratterizzano il Lecchese, penalizzano la competitività delle imprese. Giovanni Maggi, presidente di Confindustria: "Con questa situazione partiamo svantaggiati rispetto ai nostri concorrenti".

g.morassi

LECCO - Da quaranta giorni Giovanni Maggi è presidente di Confindustria Lecco. Troppo poco per qualsiasi giudizio, bisogna aspettare almeno i cento giorni per capire l'impronta che vorrà dare al mandato: di solito, il primo tagliando lo si fa alla boa dei tre mesi. Per ora, si può scrivere che la presidenza Maggi ha avuto una partenza tonica che lascia trasparire una volontà progettuale e aperta ad un dialogo costruito su quattro vertici: istituzioni locali, associazioni imprenditoriali, banche e sindacati. "La collaborazione - sottolinea il numero uno di via Caprera - è una risorsa che deve essere sfruttata per la crescita del territorio. E da parte nostra c'è una piena disponibilità al dialogo con tutti". Poi Maggi aggiunge: "Anche tra imprese e sindacati non ha senso il muro contro muro, tanto più in una realtà come la nostra costituita da tante piccole aziende. Bisogna trovare forme e modi per costruire assieme, perché sui mercati le sfide concorrenziali si vincono a livello di sistema. E tutti gli attori devono sentirsi impegnati per migliorarne efficienza e produttività". Uno dei fattori che concorre alla competitività del territorio è la dotazione infrastrutturale: "Questo - sottolinea Maggi - è un tasto dolente per il Lecchese che è ancora penalizzato dal livello delle infrastrutture. In questa situazione - continua il numero uno di via Caprera - partiamo svantaggiati rispetto ai nostri concorrenti. E questo aspetto dovrebbe far riflettere la politica che non riesce a portare risorse economiche sul territorio per saldare questo svantaggio competitivo. Purtroppo, le logiche della politica non sono le stesse dell'economia, perché il flusso delle risorse dovrebbe innanzitutto sostenere le eccellenze. In realtà, l'unica logica seguita è quella del consenso che finisce per appiattire i territori nella mediocrità".
Un altro "asset" importante di un sistema economico sono le risorse umane. "Vanno accresciute le competenze - nota Maggi - puntando sulla formazione: dall'università alle scuole tecniche. Su questi aspetti Confindustria Lecco è impegnata a sostenere le strutture didattiche del territorio che già sono a livello di eccellenza. Inoltre - continua il presidente di Confindustria Lecco - nell'economia della conoscenza è fondamentale il rapporto tra le imprese e i centri di ricerca, per consentire uno scambio di esperienze e saperi che produca innovazione".

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Domenica 22 Maggio 2011

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