Confederazione italiana agricoltori,
a Sondrio inaugurata la nuova sede

In via Caimi 22, a un passo da piazza Garibaldi, la nuova sede della Cia Alta Lombardia che comprende, insieme a Sondrio, anche i territori di Como, Lecco, Bergamo e Varese

Una sede più grande e visibile, immediatamente riconoscibile, per essere più vicini ai cittadini che possono usufruire di molteplici servizi, non necessariamente legati al settore primario, oltre che alle imprese agricole. È stata inaugurata ieri mattina in via Caimi 22, a un passo da piazza Garibaldi, la nuova sede della Cia Alta Lombardia, la Confederazione italiana agricoltori, seconda associazione in Italia dietro solo a Coldiretti. Un momento importante testimoniato anche dalla presenza dei massimi vertici nazionali, il presidente Cristiano Fini e il direttore Maurizio Scaccia, affiancati da presidente e direttore dell’Alta Lombardia (che comprende insieme a Sondrio anche i territori di Como, Lecco, Bergamo e Varese) Emilio Molteni e Donato Campolieti e dalla responsabile della sede di Sondrio Katia Maion, insieme agli altri quattro colleghi e a numerosi associati che non hanno voluto mancare all’evento. «Questa apertura rappresenta per noi e per il territorio un grande punto di ripartenza - le parole del presidente Fini -. L’inaugurazione trasmette un messaggio di speranza, attenzione e dinamicità che in un momento complicato come quello che l’agricoltura sta attraversando a livello nazionale è molto importante e positivo. Qui in Valtellina l’agricoltura è un elemento di grande forza da un punto di vista economico ha proseguito -, ma è anche un fenomeno di resistenza rispetto ad altre differenti modalità produttive e allo spopolamento che sappiamo essere un grosso problema per le aree interne».

Un’agricoltura dunque, riconosce la Cia, dall’importantissimo valore sociale e ambientale oltre che naturalmente economico.

«Qui c’è un’agricoltura di alta qualità legata alla zootecnia, alla viticoltura e alle mele - aggiunge Fini -, ci sono produzioni di eccellenza molto apprezzate a livello nazionale ed internazionale. Le Dop rappresentano un valore inestimabile, capaci di fare da volano per l’intera economia territoriale, e penso all’enoturismo piuttosto che al turismo rurale, e al tempo stesso di tutelare l’immenso patrimonio ambientale esistente. Il nostro compito è quello di proteggere queste eccellenze e di valorizzarle attraverso il nostro lavoro e la nostra attenzione». Un impegno che l’associazione intende assolvere radicandosi sempre di più anche sul territorio provinciale. «Siamo la seconda associazione a livello nazionale - sottolinea il direttore Campolieti - puntiamo a diventare punto di riferimento anche in provincia di Sondrio. Riteniamo fondamentale preservare le aree montane». Non a caso la Cia si fa promotrice di una battaglia per una nuova legge nazionale sul consumo di suolo «perché è quello, il suolo, l’elemento cardine per l’agricoltura».

Sono i dati diffusi dall’Ispra nel rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a rendere l’idea dell’urgenza della battaglia. Nel 2023, secondo l’analisi dell’Ispra, sono spariti 20 ettari di terreno ogni 24 ore, sopra la media decennale, c’è stato un costo di 400 milioni di euro l’anno per la riduzione dell’effetto spugna dei terreni e un totale di 21.578 chilometri quadrati occupati da cemento, asfalto o altre coperture artificiali, dei quali l’88% su suolo utile. «La situazione è drammatica - ribadisce Fini -. La cementificazione selvaggia non fa che rendere il nostro Paese sempre più vulnerabile e non ce lo possiamo permettere. Cia torna a chiedere con urgenza l’approvazione di una legge sul consumo di suolo, da anni ferma in Parlamento tra “stop and go” e continue sollecitazioni. Solo con una normativa chiara ed efficace in materia si può tutelare una risorsa fondamentale per gli agricoltori e le aree interne»

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