Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 17 Dicembre 2013
Concorso dei presidi
Ribaltati tutti i risultati
A distanza di più di un anno i bocciati passano - Ennesimo colpo di scena nella travagliata vicenda - A questo punto si annuncia un altro ricorso al Tar
Aspiranti presidi bocciati in prima battuta, ora promossi e viceversa: ennesimo colpo di scena sul fronte di una classica storia all’italiana che sembra non aver fine (la storia parte dal 2010). Si parla della travagliata vicenda del concorso per dirigenti scolastici annullato in Lombardia dopo un ricorso al Tar, accolto dal Consiglio di Stato (Cds), per colpa di buste contenenti le prove scritte giudicate e ritenute trasparenti.
Al termine della seconda correzione degli scritti imposta dal Cds i risultati della prima tornata d’esame sono stati letteralmente ribaltati. E per quel che riguarda il nostro panorama istruzione provinciale, se prima del ricorso i candidati promossi a pieni voti erano stati una decina, ora si sono più che raddoppiati essendo più di venti.
Peccato che un paio di promossi del “primo giro” di questo che ha tutte le caratteristiche per essere definito un concorso beffa, si sono visti bocciare dopo la seconda correzione, a distanza di più di un anno. Neanche il tempo di vedere pubblicate sul sito dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia l’esito delle nuove correzioni che le polemiche sono esplose, anche perché a livello regionale - dati resi noti dai diretti interessati - 96 ex idonei non sono riusciti a passare, mentre sono passati 224 di ex-bocciati, alcuni dei quali avevano preso votazioni pesantemente insufficienti in entrambe le prove, che però a distanza di mesi sono state giudicate invece sufficienti. Ma è accaduto anche il contrario con aspiranti presidi promossi con 28 trentesimi un anno fa, bocciati adesso in seconda battuta.
«Evidentemente c’è qualcosa che non va. Siamo tutti senza parole» il commento raccolto a caldo tra i diretti interessati intenzionati ad andare fino in fondo per cercare di capire cosa sia successo e perché i metri di giudizio siano diametralmente opposti. Anche a costo di presentare nuovamente ricorso con l’inevitabile rischio che le scuole – dopo i candidati del concorso, le prime ad essere penalizzate da questa kafkiana vicenda – che già oggi, non per colpa loro, non possono contare su un preside a tempo pieno, debbano continuare ad accontentarsi di un dirigente scolastico part-time. E a cascata i presidi che dovranno a loro volta continuare a garantire le reggenze, costretti ad un doppio incarico nella migliore delle ipotesi.
Le correzioni sono iniziate il 21 ottobre e si sono concluse il 5 dicembre, per un totale di sette settimane (quattro giorni a settimana hanno corretto), equivalenti a 31 giorni complessivi di lavoro valutativo. Ora resta da capire cosa succederà e quando potranno o dovranno sostenere la prova orale i candidati che in precedenza erano stati bocciati, colloquio che invece non dovrebbero ripetere quelli che in pratica sono stati promossi agli scritti due volte.
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