Cronaca / Valchiavenna
Sabato 25 Giugno 2016
Con gli alberi cresce il pericolo in alveo
Per ripulire i torrenti servono fondi
Nonostante l’impegno della protezione civile le giornate ecologiche non risolvono il problema. Piuro sperimenta la soluzione a costo zero: «Ai privati che disboscano lasciamo il legname».
Sarà anche arrivata in ritardo, ma la bella stagione ha riportato alla luce un problema annoso e mai risolto del tutto. I greti dei torrenti della Valchiavenna si riconoscono a fatica ormai, a causa della vegetazione, arbusti e qualche pianta di dimensioni ben più grosse, cresciuta all’interno degli argini. Basta fare un giro in valle in questi giorni per accorgersi che il problema non è di poco conto.
Non è solamente una questione estetica, ovviamente. La mancanza di pulizia negli alvei dei corsi d’acqua è potenzialmente un fattore di pericolo notevole in caso di eventi alluvionali. In alcuni casi questi corsi d’acqua attraversano anche centri abitati prima di finire nel Mera. Gli interventi realizzati durante le campagne come quelle della Protezione Civile non possono arrivare ovunque, nonostante l’impegno encomiabile. Ci sono poi gli interventi di manutenzione pianificati dagli enti pubblici. Propri in questi giorni la Comunità Montana Valchiavenna ha approvato due distinti interventi di manutenzione riguardanti i canali di bonifica del fondovalle. Il primo blocco riguarda i canali della Lobbia, gli argini del Mera e il canale Pioggiosa nei territori di Samolaco e Prata Camportaccio.
Interventi per quasi 18 mila euro ai quali vanno aggiunti 1500 euro per la pulizia, si tratta sempre di sfalci di sponde, banchine e argini, del canale in fregio all’area industriale di Gordona. Altri interventi sono stati realizzati nei mesi scorsi.
Qualche amministrazione ha cercato delle strade originali, pensando di concedere ai privati la possibilità di intervenire direttamente in alveo e poi tenersi il materiale. Lo ha fatto Piuro, ad esempio: «I risultati sono stati ottimi – commenta il sindaco Omar Iacomella - . Attualmente tutti gli alvei delle valli laterali e del Mera risultano perfettamente puliti. L’unica eccezione è rappresentata dalla Val Scilano, dove gli arbusti erano così piccoli da risultare “non interessanti” per chi era intenzionato a tagliare. Per quella bisognerà aspettare probabilmente l’anno prossimo, ma direi che il sistema funziona».
Due anni fa il problema era emerso in modo abbastanza allarmante nel cosiddetto Vallone, tra Novate Mezzola e Verceia. Lì la vegetazione era cresciuta talmente da occludere quasi completamente lo spazio sottostante il ponte. C’è voluto un maxi intervento della Protezione Civile per risolvere la situazione.
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