Cronaca / Lecco città
Sabato 18 Luglio 2020
«Con i fatti Lecco voleva
affermare un’identità forte»
Network: Maurizio Crippa, ex direttore Industriali, il racconto dell’iter che fece nascere l’associazione: «Si agiva come una squadra per l’interesse comune»
Network Occupazione, ora attraversato da una profonda spaccatura interna fra sindacati e rappresentanze d’impresa, ha senz’altro conosciuto stagioni migliori.
Pubblicamente il punto di rottura è stato manifestato dalla conferenza stampa congiunta di Cgil, Cisl e Uil con proposte di rilancio del Network a fronte delle prese di posizione delle associazioni territoriali di Confindustria, Confcommercio, Confartigianato e Ance che ne chiedono lo scioglimento.
Fra i protagonisti di un passato che non sembra potersi replicare c’è Maurizio Crippa, 72 anni, oggi presidente dell’impresa di famiglia ed ex direttore dell’Unione industriali.
«Nella storia di Network Occupazione c’erano condizioni di relazioni personali e sociali alimentate da un contesto particolare, in cui si agiva in nome di un bene comune e si assumevano decisioni di sistema, non si agiva ciascuno per conto proprio. Oggi ci sono interessi troppo frazionati su territori diversi fra loro», afferma Crippa, che come gli altri direttori delle associazioni che formano il Network si è trovato ad esserne a turno presidente.
Nel suo lungo periodo di attività nel Network, i direttori che partecipavano in rappresentanza delle associazioni d’impresa oltre a lui erano Cesare Fumagalli di Confartigianato («con un background politico», afferma Crippa), Alberto Passerotto di Api («paziente tessitore»), Gianni Rota di Confcommercio («che sapeva sempre ascoltare parecchio») e Paolo Cavallier di Ance («giovane e bravissimo»). «E c’ero io – aggiunge – che avevo un mio background personale e sociale e avevo poco più di 40 anni, in un’epoca in cui dominava la Dc che ora non c’è più. Così come anche la classe sindacale di allora aveva un background specifico e legato ai tempi. Ciò è per dire che il Network all’epoca non era né migliore né peggiore di oggi, era espressione del suo tempo».
Ma un po’ si sbilancia quando dice che su Lecco «certo si potrebbe scrivere un libro sulla formazione delle classi dirigenti. Sono passati gli anni e ora leggo che ci sono visioni diverse sul Network. In proposito direi a tutti i protagonisti di oggi che quando si hanno, legittimamente, posizioni radicalmente diverse si va in assemblea e ci si confronta, poi se si vuole si vota contro e si esce. Una classe dirigente che si rispetti va a discutere nei luoghi deputati e non porta le proprie questioni sui giornali». Posto che i giornali sono sempre pronti a raccontare, Crippa dice di non voler dare giudizi ma ricorda che 25 anni fa Network nasceva da una necessità di riposizionare le aziende rispetto a un forte bisogno di manodopera qualificata: «Lo avevamo costruito da un lato per accelerare l’assunzione di personale e dall’altro per creare un luogo di confronto sulle politiche attive del lavoro».
Crippa ne parla come di un’esperienza che ha fatto scuola, con iniziative all’avanguardia, perché c’era una comunione di intenti. «Eravamo in una fase costituente della Provincia – afferma - non solo come territorio ma come sistema. C’era voglia di trovare un’identità attraverso le azioni, c’era un impegno messo a disposizione della comunità. Non è stato facile – conclude – ricordo scontri durissimi fra me e Passerotto su certi temi, ma prevaleva sempre il senso del bene comune. In quegli anni dovevamo trovare manodopera adeguata per le imprese e quando la trovavamo non importava se entrava in un’azienda di Confindustria, Api, Confartigianato o Confcommercio. Contava che ci fosse crescita e nessuno poteva sollevare fumo sulle varie questioni e poi dire mi organizzo i miei corsi da solo».
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