Dopo una lotta all’ultimo voto, Vico Valassi è stato riconfermato per l’ennesima volta presidente della Camera di Commercio di Lecco. Si è trattato di una vittoria al fotofinish, come si direbbe in termini sportivi, e che ha assegnato a Valassi un solo voto di differenza rispetto a Giovanni Maggi, il presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, che si era candidato a succedergli.
L’esito del confronto conferma la spaccatura che si è andata radicando in questi mesi tra le associazioni lecchesi e che ha visto Confartigianato, Api, Ance, Cna, Compagnia delle Opere, Coltivatori diretti e Confcooperative, consumatori e banche dalla parte di Valassi; Confindustria, Confcommercio, sindacati e trasportatori da quella di Maggi. Una contrapposizione non solo di maniera, di cui il nostro territorio non aveva bisogno, soprattutto in un momento come questo. Ma si sa, le campagne elettorali non sono immuni da colpi bassi ed in questi periodi i toni spesso trascendono.
Adesso, che l’elezione si è consumata, i contendenti torneranno a più miti consigli? Pare proprio di no. Lo schieramento che fa capo a Giovanni Maggi ha già dichiarato, prima delle elezioni camerali, che in caso di vittoria di Vico Valassi avrebbe fatto ricorso al Tar Lombardia in merito alla validità di questo ulteriore mandato. E non si può dire che questo non sia legittimo. Maggi e chi lo ha sostenuto non hanno mai messo in discussione le capacità del loro avversario, semplicemente lo hanno invitato a riflettere sull’opportunità di una nuova ricandidatura, dopo tanti anni alla guida dell’Ente camerale.
Valassi, nonostante i numerosi inviti, di passi indietro non ne ha fatti ed ora si apre una nuova partita. Siamo in una fase delicatissima, in cui i territori si trovano a dover gestire, sia a livello di istituzioni che di associazioni, una transizione che fa da premessa ad una serie di accorpamenti con altre province, che richiede nervi saldi ma soprattutto unità e chiarezza di intenti. Senza un percorso comune per la nostra città c’è il pericolo concreto di dover andare a rimorchio di altri territori più coesi.
«Dobbiamo affrontare gli accorpamenti con altri territori non da gregari ma da piloti – ci ha detto in una recente intervista il consigliere regionale Mauro Piazza - E’ fondamentale avere idee chiare e sapere dove si vuole andare, quali pezzi di identità sacrificare e quali valorizzare. Occorre trovare un terreno comune su cui confrontarsi, altrimenti rischiamo di subire le decisioni altrui».
Sono, nella sostanza, parole condivisibili, nella misura in cui mettono la nostra città prima di ogni altra cosa. Il fatto è che siamo arrivati ad una situazione piuttosto complicata, che rischia di tenerci a bagnomaria per altri, lunghi mesi. Questo accade proprio in un frangente, in cui strategicamente dovremmo poterci muovere in una direzione precisa. Lo strabismo di questi mesi non ci ha fatto bene e, a quanto pare, continuerà ancora.
A margine di tutto questo, resta da considerare come i grandi elettori abbiano scelto l’esperienza e la continuità di Vico Valassi rispetto al cambiamento incarnato da Giovanni Maggi.
Ieri si è consumata l’ennesima vittoria di un uomo a cui non è mai piaciuto perdere. Dall’altra, c’è un giovane presidente di Confindustria, che ha certo i numeri per riprovarci. Il pericolo adesso è quello di consumarci in una battaglia, in cui nessuno finirà per vincere veramente ed a farne le spese sarà quel sistema Lecco che ha bisogno di riaccendere i motori e soprattutto di avere tutti a bordo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA