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Mercoledì 20 Febbraio 2013
Commercianti preoccupati
dall'apertura della superstrada
Negozi di souvenir e prodotti tipici, ma anche ristoranti e distributori di benzina che finora hanno fatto affidamento sul traffico di turisti che passano in Bassa Valle sulla statale 38, con l'apertura della super temono lo svuotamento
Francesco Malgesini dal 1981 gestisce un distributore di benzina lungo il rettilineo della 38, tra Piantedo e Delebio. Lui stima un calo di almeno il 30% di utenti, dopo che ci sarà la nuova strada. «Noi lavoriamo più sul passaggio ordinario, nei giorni feriali - dice - che si sposterà, almeno parzialmente, sulla nuova superstrada. Sono meno preoccupato per la perdita dei turisti visto che subiamo la concorrenza della Svizzera e di Livigno dove il carburante costa meno e chi si ferma da noi non spende mai grosse cifre».
Decisamente più allarmato è invece Nicola Sgheiz, dal ristorante-albergo Stelvio, aperto a Delebio negli anni 60, ancora oggi un frequentato punto di sosta per chi visita la Valtellina. «Certo che siamo preoccupati, riuscire adesso a quantificare le perdite, sarebbe impossibile, ma saranno sicuramente pesanti, forse della metà visto che il grosso della nostra clientela è rappresentata dai turisti di passaggio e dalle comitive in pullman che possono trovare un comodo parcheggio qui da noi. Questi ovviamente li perderemo tutti».
Anche Greta Gottifredi dalla "Bottega degli antichi sapori" di Delebio, negozio di prodotti tipici valtellinesi dove poter acquistare la bresaola, i pezzotti o il miele, come souvenir da portarsi a casa, da un po' non dorme sonni tranquilli. «La nostra idea è stata sempre una sola, la nuova statale 38 è uno scempio alla Valtellina, toglie quel poco di campagna che c'era sul fondovalle, ha un impatto notevole sul paesaggio e a noi porterà via parecchio lavoro, visto che le nostre entrate arrivano soprattutto dalla clientela di passaggio e solo in minima parte dai locali».
Alla Latteria di Delebio, dove la vendita diretta allo spaccio oltre che fare cassa, funge da vetrina espositiva per i prodotti della filiera lattiero-casearia, ma non solo, ci si sta organizzando per compensare il probabile calo della clientela di passaggio, potenziando il negozio di Postalesio, sede di Colavev. «In questo modo speriamo di poter intercettare i clienti più avanti - afferma il direttore della Latteria, Marco Deghi - anche se lo spaccio rappresenta una fetta minima del giro d'affari complessivo».
È più ottimista invece Giordano Pilatti, titolare della Chocoalpi, l'azienda artigiana di Piantedo, che si è fatta un nome grazia alla qualità dei suoi prodotti e forte di questo consenso, guadagnato sul campo, spera di non perdere l'affezionata clientela. «Da noi vengono anche gli svizzeri a comprare il cioccolato, abbiamo tanti clienti della Brianza, ma anche del resto della Lombardia, turisti che apprezzano il nostro lavoro e ci auguriamo che continuino a venire, pur dovendo uscire dalla superstrada».
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