Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 22 Ottobre 2013
Come ci si sposa in città
Il «sì» in Comune raddoppia
Nel 2012 ci sono stati 68 riti, 42 civili e 26 religiosi In undici casi almeno uno sposo era straniero
I matrimoni tengono, in numero assoluto in città, tornando ai livelli del 2010, e i riti civili conquistano la prima posizione con un distacco deciso rispetto a quelli religiosi. Lo scorso anno su un totale di 68 unioni, 42 sono state celebrate in Comune e ventisei, invece, in una delle chiese cittadine.
È palazzo Pretorio a farla da padrone nel giorno del fatidico sì con un’offerta che contempla quattro location differenti: la tradizionale sala di Villa Quadrio che insieme alla stua del sindaco al primo piano possono essere utilizzate a titolo gratuito, piuttosto che la sala espositiva al piano terra di palazzo Pretorio o castel Masegra, sale per le quali gli sposi devono corrispondere un affitto di cento euro. Ma è ancora villa Quadrio con il suo giardino in centro città a farla da padrona.
Per quanto riguarda i riti religiosi, dei 26 complessivamente registrati, 17 sono quelli celebrati nelle parrocchie cittadine, con l’esclusione cioè delle frazioni.
Dei diciassette della Sondrio di sotto, otto sono stati celebrati nella parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio e i restanti nove alla Beata Vergine del Rosario, più precisamente nella chiesa della Sassella che rimane la più amata.
Quanti siano complessivamente gli stranieri interessati dalle celebrazioni dei matrimoni non è dato sapere, si conoscono però i numeri di quelli che hanno scelto il rito civile l’anno scorso.
Dei quarantadue matrimoni del 2012, infatti, in undici casi almeno uno degli sposi era un cittadino straniero. E ancora in sei casi si è trattato di sposo non residente. In un caso, invece, il rito è stato celebrato fuori sede
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