Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 22 Dicembre 2013
«Collaborate contro i furti
Le ronde sono inutili»
Appello del prefetto Casabona - «Niente allarmismi esagerati, gli autori vengono da fuori»
«I cittadini non pensino che le ronde risolvano la situazione, senza esperienza si rischiano problemi ulteriori. Serve più fiducia nelle forze dell’ordine. Se dialoghiamo, la situazione migliorerà». L’appello arriva dal prefetto Carmelo Casabona, che ieri pomeriggio ha presieduto una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza dedicata al problema dei furti nel Tiranese.
Al tavolo, insieme ai vertici delle forze dell’ordine, non potevano mancare sindaci e assessori del mandamento di Tirano, che da dopo l’estate sono stati letteralmente messi a ferro e fuoco con una serie di colpi in condomini e villette che hanno portato numerosi residenti a scendere in strada dando vita alle ronde.
Obiettivo, ha spiegato il prefetto, quello di «affrontare il problema nelle sue giuste dimensioni – ha spiegato Casabona al termine dell’incontro -, perché non bisogna esagerare e creare allarmismi». La situazione attuale «non è un problema che consenta cose estemporanee come le ronde - ha rimarcato Casabona -. Con le forze dell’ordine ci stiamo attrezzando per operare al meglio insieme ad altre realtà, visto che pensiamo che gli autori di questi furti provengano da fuori, oltre che per avere qualche rinforzo. I cittadini collaborino segnalando i movimenti sospetti».
Con un’avvertenza, ha sottolineato il prefetto: «Prego tutti di stare attenti e riferire alle forze dell’ordine le situazioni sospette – ha detto -, ma senza creare allarmismo, perché se si segnala ogni auto che non si conosce, ecco che le forze dell’ordine rischiano di girare a vuoto. Diverso è il discorso di un’auto che passa più e più volte in una zona, per restare in questo esempio». Nella legittima preoccupazione per i furti, insomma, secondo Casabona è bene seguire tre “parole d’ordine”: «Collaboriamo tutti con serietà, serenità e testa sulle spalle», ha detto. Di serenità ai cittadini ne è rimasta poca, però, secondo il segretario provinciale della Lega Christian Borromini: la situazione è diventata «insostenibile», scrive in una nota diffusa nel pomeriggio di giovedì.
«Non ne possiamo più di questi delinquenti venuti da chissà dove che entrano nelle nostre case per fare razzie – si legge nel testo -. È insopportabile vivere con la consapevolezza di non essere più al sicuro e le reazioni si vedono: i cittadini si organizzano con le ronde, vigilano e controllano il territorio perché non ce la fanno più». La Lega, prosegue il segretario, «è vicina ai cittadini» ed è «dalla parte delle forze dell’ordine, che svolgono un lavoro encomiabile con i mezzi, sempre più ridotti, che lo Stato mette loro a disposizione». Ma non basta, sostiene il segretario del Carroccio, perché «noi come loro sappiamo che per un delinquente che grazie alle loro indagini viene arrestato, ce ne sono altri dieci che vengono rilasciati, pronti a commettere altri reati. E il governo che fa? Pensa all’indulto». Per questo la Lega sta pensando di chiedere un incontro ai vertici delle forze dell’ordine, conclude Borromini, per capire «quale potrà essere eventualmente la nostra collaborazione di cittadini».
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