Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 25 Luglio 2016
Club house tutta nuova per il rugby
Inizieranno il 22 agosto i lavori per la realizzazione della prestigiosa sede sociale alla Castellina. Costo 600mila euro di cui 350mila a disposizione, per il resto è stata avviata una campagna di crowfounding.
È pronta a partire l’operazione “Club house”, che regalerà al Rugby Sondrio una prestigiosa sede sociale, al medesimo tempo centro operativo e luogo di ritrovo per tutti coloro, e non sono pochi, che ruotano attorno al mondo del rugby: giocatori, allenatori, dirigenti, soci e simpatizzanti.
Passato con successo il necessario iter burocratico, si attende ora solo l’inizio dei lavori in località Castellina, procrastinato al 22 agosto solo per le ferie dell’impresa che dovrà fare gli scavi.
«Il Comune di Sondrio, in una recente delibera, ha modificato la convenzione per la gestione della zona campo rugby e adiacenze, di sua proprietà, affidandocela per un periodo di 20 anni - spiega Alfio Sciaresa, presidente del Rugby club Sondrio -. L’area vedrà sorgere un fabbricato su due piani, affacciato sul lato est del “Cerri-Mari”: il piano terra sarà realizzato in cemento armato, il primo in legno, su progetto dell’architetto Francesco Di Clemente, giocatore della nostra prima squadra. Il piano terra risolverà, in modo esaustivo, problemi che ci assillano da decenni. Il primo corpo, più a nord, di dimensioni di circa metri 15x15, ci doterà di 4 spogliatoi per atleti, arbitri e addetti. Il secondo corpo a sud, di metri 23x12 circa, comprenderà magazzino, infermeria, centrale termica e servizi igienici per il pubblico. Al primo piano sono dislocati la cucina, una zona ristoro (bar) di circa 150 metri quadrati, un’area di soggiorno di 160 mq, servizi igienici e un ampio terrazzo panoramico di 80 metri quadrati. La copertura sarà assicurata da materiali che assicurano l’efficienza energetica, che sarà certificata da Valtellina Eco Energy. Quasi superfluo – continua - evidenziare il grande salto di qualità che questa struttura offrirà all’intera attività sociale, da quella promozionale offerta ai bambini a quella della prima squadra. Si avrà a disposizione anche un’area ideale per il terzo tempo che, com’è noto, è una parte non secondaria, e per certi versi unica, offerta dalla nostra disciplina».
Un’operazione molto importante dal costo di circa 600 mila euro. Resta da chiedersi dove si troveranno i fondi. «Possiamo già contare su contributi di circa 350.000 euro, 50.000 dei quali erogati dalla Federazione italiana rugby. Per il resto facciamo molto conto sulla piattaforma di crowdfunding lanciata di recente dal Credito Valtellinese, a beneficio di organizzazioni no profit che intendono lanciare progetti con finalità sociali. Si possono versare somme da due a 500 euro».
Resta solo da sapere quando sarà possibile aggiungere questa importante struttura al patrimonio sportivo della città. «Partiremo da materiali prefabbricati e il nostro auspicio è che la “Club house” possa essere realtà prima dell’inverno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA