È chiuso ormai da quasi dieci giorni lo sbocco della Erba-Lecco sulla statale 36 al confine tra Civate e Suello: cresce, dunque, l’insofferenza degli automobilisti costretti a una deviazione che allunga il tragitto ma, per giunta, appesantisce il traffico. La motivazione è arcinota: ogni volta che piove un po’ più intensamente, il tratto di viabilità si allarga; poiché da mercoledì scorso le precipitazioni sono particolarmente massicce, il collegamento è andato definitivamente in tilt.
Dunque, per le migliaia di veicoli che, quotidianamente, viaggiano da Erba verso Lecco (o Valtellina e Valsassina) la strada improvvisamente si interrompe, con l’obbligo di svoltare e immettersi sulla statale 36 prima del solito e con direzione Milano; dopo aver risalito un paio di chilometri di superstrada, i veicoli devono imboccare l’uscita Cesana, affrontare la rotonda dell’Eusider, percorrere il ponte di Annone e ritornare sulla 36 verso Lecco. Poiché la deviazione, in episodi precedenti, veniva ignorata da conducenti esasperati che, dopo Suello, proseguivano ugualmente dritti sfidando l’allagamento della carreggiata, ora l’obbligo viene imposto da una palizzata di cartelli che, da un lato, rendono impossibile l’aggiramento e, dall’altro, suggeriscono l’idea di una situazione destinata a permanere a lungo. Soprattutto in orario di punta, il ponte di Annone però si congestiona, così come le rampe. Non va peraltro meglio poco più avanti, all’uscita della 36 di Isella, dove l’acqua sgorga sulla sede stradale come irrorata da idranti, né all’immissione da Civate sulla superstrada provenendo da Lecco, dove la corsia è altrettanto invasa.
Il sindaco di Civate, Angelo Isella, ricorda: «Per il persistente problema tra Civate e Suello c’è in corso un iter, intrapreso da Anas, per il quale è già stata convocata la conferenza degli enti coinvolti nell’attuazione, per le osservazioni e i pareri; i fondi sono stati stanziati nell’ambito della riqualificazione del tratto di superstrada Giussano-Civate collegata alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. L’ultima informazione che ci è pervenuta dai funzionari Anas, e dunque ancora informale, è che l’avvio dei lavori è previsto per il prossimo autunno e, comunque, ovviamente pur sempre al termine della conferenza dei servizi la quale - fa notare Isella - ovviamente non riguarda soltanto il nostro guaio, bensì una cinquantina di Comuni, Province e territori. L’unica certezza è che l’opera è stata inserita in questo programma e, dunque, con gli allagamenti serve portare ancora un po’ di pazienza. L’importante, secondo noi, è che i lavori siano in progetto e finanziati: in ogni caso, stiamo continuando a tenere monitorato il quadro e a farci sentire con gli enti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA