Civate, fiamme alla Vmc: «Danni, ma non pericoli»

La direttrice: «Gli acidi sono al sicuro. Bruciava della plastica». Indagini in corso, forse un corto circuito

Non c’è stato nessun pericolo per la città e nemmeno per gli abitanti di Civate. L’incendio occorso sabato pomeriggio alla ditta Vmc, l’azienda che fa trattamenti di verniciatura e galvanica, infatti, ha coinvolto prima un sacco di rifiuti pieno di materiale imballaggio. E poi ha aggredito l’impianto di pulizia dei telai della verniciatura: un grande tubo che soffia aria sui telai di quattro metri di altezza per due di larghezza. Un enorme tubo in Pvc, di plastica insomma, che, raggiunta una certa temperatura, ha preso fuoco producendo la fiammata che tutti a Civate hanno visto.

La direttrice dell’azienda Vmc, Luisella Volontè, che è anche responsabile della sicurezza interna, spiega: «Non c’è stato nessun pericolo, per fortuna: qualcuno ha parlato di fusti di acido, ma non ne sono stati coinvolti, perché i fusti sono solo nella parte operativa, nella fabbrica, mentre dove si è sviluppato l’incendio era la zona dei silos».

Ma la Vmc fa sapere che vuole capire sin nei dettagli cosa non è andato per il verso giusto anche perché i danni sono ingenti, ammontano a qualche decina di migliaia di euro. Volonté cita quel che le è stato detto dai Vigili del Fuoco: «Sembra che possa essersi scaturito tutto da un banale mozzicone di sigaretta, o da un corto circuito.

Leggete il servizio nell’edizione odierna de La Provincia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA