Civate, la corsa al treno una roulette russa

Si attraversa scavalcando i guardrail

Ripetuti episodi di pedoni che lungo l’ex superstrada mettono a rischio l’incolumità

Civate

La donna, «completamente vestita di nero, dai lunghi capelli rossi», ha attraversato a piedi l’ex superstrada Milano-Lecco alle 6.30, all’altezza del “Centro caravan”: un’automobilista di Valmadrera, ritrovandosela improvvisamente davanti, l’ha «schivata per un pelo». L’altra sera, ma alle 18, lo stesso slalom tra pedoni apparentemente impazziti è toccato all’ex consigliere comunale, sempre di Valmadrera, Guido Villa.

Sono solo due dei casi più recenti; le testimonianze sono innumerevoli: l’obiettivo – o il punto di partenza – dei pedoni che mettono a repentaglio l’incolumità propria e altrui è la zona della ferrovia; non necessariamente la stazione, dati gli orari spesso inconsueti; l’opinione generale è che lì attorno continui invece l’attività di spaccio che già fu al centro di una rilevante operazione di polizia e, più recentemente, di altri arresti; l’”Operazione Diablo” confermò i movimenti che, in paese, si temevano da tempo: lo spaccio, in stazione a Civate e nei boschi alle sue spalle, furono confermati dai filmati di ragazzini che compravano droga, pagandola anche con superalcolici rubati nei negozi del circondario. I movimenti, però, continuerebbero ancora: a Civate e da parte degli automobilisti di passaggio si continua a «notare il via vai dei ragazzi che, soprattutto la sera, attraversano a piedi la superstrada»; la stazione non è in alcun modo presidiata e viene definita «poco sicura» dagli stessi viaggiatori che prendono lì il treno.

«Appena le risorse di bilancio ce lo consentiranno – preannuncia il sindaco di Civate, Baldassare Mauri – intendiamo proseguire coi lavori per rendere più sicura la circolazione nella zona, incluse le barriere che dovrebbero finalmente impedire l’attraversamento del guardrail nel punto in cui avviene più spesso».

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