Pare che in parecchi, ieri, abbiamo creduto alla fake news, attribuita alla Nasa, per cui una congiunzione che si verifica ogni tot migliaia di anni, ieri avrebbe consentito alle scope di stare in piedi da sole. il solo immaginarsi gente che tenta di mantenere in equilibrio l’indispensabile arnese per le pulizie domestiche (chissà perché poi?) consente di comprendere perfino il lento risveglio di Giggino di Maio, nostro ministro degli Esteri che si accorto, all’ennesimo sberleffo sovranista di un paese del Terzo Mondo nei confronti di connazionali respinti o spediti in quarantena (che genio l’Alighieri a inventarsi il contrappasso), di come il Coronavirus creasse qualche problema alla nostra immagine oltre confine. Meno male che c’è Giggino, come per fortuna restano in giro i due Mattei, Salvini e Renzi pronti a varare un governo di salvezza nazionale a beneficio degli italiani e delle poltrone. Perché alla fine, dopo aver gettato palate di catastrofismo, l’imperativo del momento è pensare positivo, che certo è molto più rassicurante che pensare da positivo (al tampone). Poi però ti appare, oltretutto in fascia non protetta, Attilio Fontana, primo macchinista della regione “locomotiva” d’Italia, con la mascherina pure messa male e ti passa il sentimento. La verità è che i social fanno più danni di qualunque virus e lì il vaccino non si troverà mai.
Allora, sotto con il governo di salvezza nazionale, non con il comitato di salute pubblica invocato da qualche Cinque Stelle. Un esecutivo che convinca gli stranieri a tornare in quello che, nonostante i focolai virali, è ancora un bel paese. Innanzitutto chi lo presiederebbe questo governo? Non bisogna sbagliare il nome. Conte è troppo elitario, aristocratico, uno che di fronte al popolo malato che pretende amuchina finisce per consigliare croissant. La Lega spingerebbe per Salvini, ma già dentro Forza Italia ci sono dubbi. Quell’”ini”, ma… Sarebbe meglio un Salvi che, tra l’altro, sostengono i più zelanti tra gli azzurri è quasi un anagramma di Silvio. Anche Fratelli d’Italia vuole entrare in gioco e ricorda che Meloni sa di frutto ed è già di per sé sinonimo di salute. Poi c’è il colore che ricorda il sole forte dell’estate italiana e le gioiose feste paesane. Tagliato fuori il Pd perché Zingaretti figurati.... Anche per Renzi ci sarebbero problemi. Troppo simile il suo nome a quello del Tramaglino manzoniano che evoca la grande peste di Milano del ‘600. Al di là dell’appellativo del premier, che sarà oggetto di ulteriori valutazioni, resta il nodo del programma. Come invogliare i turisti a tornare e le imprese a investire da noi, nonostante le draconiane misure dovute al Coronavirus? Intanto bisognerebbe sottolineare come sia facile ora trovare parcheggio al Nord. E che i problemi di traffico che affliggevano le città medie e grandi sono stati pressoché risolti con grandi vantaggi per inquinamento e qualità della vita. Inoltre prenotare vacanze in Italia adesso, a patto di non essere lombardi o veneti perché si rischia di essere respinti, appare quantomai vantaggioso.
Si potrebbe anche sottolineare come nel nostro paese esiste un armonia tra le generazioni. I figli sono sereni perché non vanno a scuola, i genitori sollevati dalla chiusura delle discoteche. Per le coppie a rischio di infedeltà l’Italia è la meta ideale. Chi si azzarderebbe alla promiscuità con il rischio di contrarre il virus? Anche negli stadi, con le partite a porte chiuse, ogni rischi di incidenti è escluso. E neppure si sentono i booo razzisti dei tifosi contro i giocatori di colore avversari. Insomma un paese del Bengodi. Ah certo, ci sarebbe il Coronavirus. Che però, giorno dopo giorno, ci stanno convincendo che è solo poco più di un banale raffreddore. Perciò cin cin all’Italia e tanta salute al governissimo di salute pubblica. Meglio ridere che piangere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA