Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 11 Dicembre 2013
«Ciclone Renzi,
una svolta epocale»
Il senatore Mauro Del Barba: «Dalle primarie del Pd esce la richiesta di cambiare tanto e in fretta» - Del Giorgio: «Quando non si vince non si sparisce» - Bertoletti: «A Sondrio un gazebo in piazza»
«“Cambiamento” è la parola che esce urlata da queste primarie, in cui i cittadini hanno chiesto alla politica di cambiare tanto e in fretta: chi non ascolta è fuori dal mondo. È l’inizio di una nuova strada».
Parla di una «svolta epocale» per il Partito democratico il senatore morbegnese Mauro Del Barba, di fronte al risultato delle primarie vinte da Matteo Renzi: per i numeri «clamorosamente importanti» su tutto il territorio nazionale, per il messaggio che a suo avviso in questi numeri è contenuto.
«I cittadini ci hanno detto in maniera chiara che all’antipolitica preferiscono la politica, ma una politica da cui vogliono il cambiamento subito - afferma Del Barba -. Renzi e Civati insieme hanno raccolto l’80% dei consensi, mi pare un elemento inequivocabile». Un richiamo «che con questi numeri riguarda tutti, non soltanto il Pd», sottolinea Del Barba, rimarcando l’importanza di «un segnale come questo nel cuore del più grande partito italiano, che ha avuto il merito di capire che per cambiare doveva farsi cambiare dai suoi elettori». E adesso secondo il senatore si apre «una svolta epocale», perché «il Pd prima azzoppato dalle sue correnti si trova davanti ad un bivio: o prende questa strada o i cittadini lo lasceranno indietro. Gli elettori sono venuti in massa a dirci “guardate che non c’è più tempo”».
Come già emerso nei commenti a caldo di domenica sera, l’importanza della partecipazione al voto è una sottolineatura che emerge anche nelle riflessioni dei sostenitori locali di Cuperlo e Civati. Gruppi pronti a continuare a lavorare dentro il partito, perché «quando non si vince non si sparisce», sottolinea Elena Del Giorgio del comitato per Cuperlo.
«Queste primarie sono state un grande esercizio di democrazia - rimarca Del Giorgio -, vediamo Lega e Cinque stelle che parlano di radicamento sul territorio o democrazia via web, poi invece ad aprirsi davvero è il Pd. Dai risultati è evidente un bisogno di rinnovamento rispetto ad una classe dirigente che è stata sanzionata, ma che una dirigenza abbia sbagliato non significa che si debba gettar via un intero patrimonio di contenuti e di politiche. Per questo continueremo a parlare di diritti, di diseguaglianze, dei temi al centro della mozione di Cuperlo che era molto coraggiosa nei contenuti».
Senza dimenticare, sottolinea Del Giorgio, che «sul territorio il partito aveva già iniziato un rinnovamento, un ricambio generazionale negli organismi locali». E di una particolarità locale parla anche la nota diffusa ieri dal comitato per Civati, con i ringraziamenti a tutti gli attivisti e una riflessione per il futuro. «In provincia - si legge - siamo stati sopra la media nazionale e siamo arrivati secondi, con un bel 18,10 che ci fa onore,perché noi tre mesi fa non c’eravamo e oggi ci siamo, siamo stati in grado di costruire sulle idee una rete da Livigno a Chiavenna, abbiamo declinato sul territorio le istanze a noi care. Ora vorremmo che “Dalla delusione alla speranza” fosse un regalo per tutto il Pd, perché in quelle pagine c’è una speranza di cambiamento per il futuro di questo partito e del Paese». E il comitato per Renzi? Di «grandissima soddisfazione» parla la referente Irene Bertoletti, ovviamente per il risultato nazionale ma anche sul territorio, per i 3.131 voti raccolti dal sindaco di Firenze e per la partecipazione «da record, o poco ci manca».
Al comitato, però, resta «un po’ di rammarico» per i dati di Sondrio città: «Senza polemica - sottolinea Bertoletti -, Sondrio è uno dei pochi seggi che ha fatto registrare un calo di votanti. Continuiamo a pensare che sia stato un errore concettuale e strategico non avere il gazebo in piazza, cosa per cui ci siamo battuti fino all’ultimo. Si è sprecata un’occasione di visibilità straordinaria».n
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