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Mercoledì 05 Giugno 2013
Chiesa, uccisero connazionale
ma non fu omicidio volontario
Jtinder Sigh, cavatore indiano di 30 anni, sarebbe stato ucciso dopo un diverbio innescato da una questione di soldi. Spiccioli, per la verità. Un omicidio aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà, ma l'accusa non ha retto, come le richieste - pesanti - della Procura
Jtinder Sigh, cavatore indiano di 30 anni, sarebbe stato ucciso dopo un diverbio innescato da una questione di soldi. Spiccioli, per la verità. Un omicidio aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà, ma l'accusa non ha retto, come le richieste - pesanti - della Procura.
I due coinquilini connazionali, Amrik Singh e Nehil Gudvinder Singh, sono stati sì giudicati colpevoli, ma di omicidio preterintenzionale. La morte dell'operaio indiano non sarebbe stata voluta, quindi. Il primo si è preso sei anni e 8 mesi di reclusione, mentre il secondo imputato 4 anni, 5 mesi e 10 giorni.
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