Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 24 Dicembre 2013
Chiesa del Rosario
Via le statuine del presepe
Sparito l’intero gruppo della Natività allestito nel presepe del piazzale esterno alla chiesa della Beata Vergine del Rosario di Sondrio: la Sacra Famiglia sottratta alla comunità a pochi giorni dalla sua festa più grande
È vero che le Feste dei folli medievali cominciavano già in periodo natalizio a disseminare le scorribande dei propri cortei fuori – e dentro – i luoghi sacri.
E così rinnovavano con la risata il rapporto del popolo con la divinità logoro dopo un anno di devozione; chissà che non sia stato fatto nello stesso spirito (forse, però, non c’è da scommetterci) il gesto di chi, lo scorso weekend, ha fatto sparire l’intero gruppo della Natività allestito nel presepe del piazzale esterno alla chiesa della Beata Vergine del Rosario di Sondrio: l’intera Sacra Famiglia sottratta alla comunità a pochi giorni dalla sua festa più grande.
«E la cosa ancora più sorprendente è che, furto o no, la “sottrazione” è avvenuta in pieno giorno: sabato mattina le statue erano al loro posto, nel pomeriggio non c’erano più»: questo il commento tra lo sconsolato e l’incredulo di don Michele Parolini, vicario parrocchiale del Rosario e guida di una comunità perplessa più dal significato che dall’effettiva entità di un furto che, seria o faceta che sia stata l’intenzione del suo autore, rimane carico di un certo “peso” simbolico.
«Naturalmente non è il valore della “refurtiva” a colpire (il gruppo in ogni caso è già stato rimpiazzato da statue realizzate da alcuni volontari dell’oratorio), quanto il gesto in se stesso: speriamo almeno che chiunque abbia fatto sparire l’altro giorno Giuseppe, Maria e il Bambino sotto gli occhi della comunità si faccia adesso un serio esame di coscienza». E magari la possa far “ricomparire” in vista della notte in cui se ne celebra l’apparizione.
D’altra parte gli stessi Folli che portavano le proprie danze all’interno delle chiese medievali e rinascimentali abbassavano il sacro con una risata, per poter tornare ad alzarlo ancora un volta, e riuscire finalmente a vederlo nuovo.
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