Chiavenna vuole la sua metropolitana leggera

Migliorare la tratta ferroviaria Colico-Chiavenna: è l’obiettivo del secondo mandato di Davide Trussoni alla presidenza della Comunità montana della Valchiavenna. La proposta è di creare una metropolitana di superficie

Trasformare la linea ferroviaria Colico-Chiavenna in una metropolitana di superficie. L’idea non è nuova, se ne era discusso già molti anni fa, ma questa volta ci sono i presupposti. E i presupposti sono la progettazione dell’eliminazione dei 17 passaggi a livello presenti sulla linea ferroviaria che attraversa la Valchiavenna. La progettazione è già stata finanziata da Rfi nell’ambito degli accordi legati alle opere per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

Ovviamente la progettazione non basta, perché per vedere i cantieri aperti serviranno un sacco di soldi, non certo i 400 mila euro arrivati per i progetti. La strada è, però, tracciata come ha spiegato il presidente della Comunità montana della Valchiavenna, Davide Trussoni, nel suo discorso di insediamento nei giorni scorsi: «Con i nuovi treni Donizzetti abbiamo del materiale viaggiante di prima qualità, che per problemi della linea è sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità. Un forte impegno è quello del trasporto pubblico locale sia ferroviario che su gomma, che va sicuramente potenziato e migliorato attraverso una costante sorveglianza e monitoraggio, grazie anche ad un continuo confronto con l’Agenzia per il trasporto pubblico della Provincia di Sondrio con la quale sono già in corso diversi progetti per il miglioramento del servizio offerto. Grazie ad un lavoro intrapreso con le altre Comunità Montane territorialmente competenti, Morbegno e Valli del Lario e del Ceresio, in accordo con Rete Ferroviaria Italiana è in fase di progettazione la soppressione dei passaggi a livello, con relative opere compensative e di mitigazione, sulla tratta Colico-Chiavenna. Questo permetterà di pensare ad una gestione del traffico ferroviario migliore che possa aumentare le corse in termini di tempi e frequenza di percorrenza portandola ad un sistema tipo “metropolitana di superficie”». Cioè ad un sistema che vede una alta frequenza di corse, tenendo comunque conto di limiti strutturali che la rete ha a prescindere dai passaggi a livello, che ne favorisca l’utilizzo.

Una linea che andrebbe, però, integrata collegandola, ovviamente con mezzi su gomma, alle località presenti sulla sponda destra del fondovalle. La strada, insomma, è tracciata. Non sarà né breve né senza ostacoli. Ma forse indispensabile se si vuole “salvare” la tratta nel lungo periodo, rendendola appetibile anche d’estate, o nei fine settimana, al di fuori dell’utilizzo di pendolari e studenti, che rimangono comunque la priorità.

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