Cronaca / Valchiavenna
Sabato 18 Febbraio 2017
Chiavenna: ubriachi molesti, medici preoccupati
Alcuni camici bianchi hanno scritto all’Agenzia di tutela della salute per segnalare episodi incresciosi: «A volte facciamo segnalazioni alle forze dell’ordine». Ats rassicura: «Faremo ulteriori verifiche al riguardo»
«Il presidio è sempre stato abbastanza tranquillo, ma ultimamente la situazione è peggiorata, stiamo avendo un po’ di problemi dal punto di vista della sicurezza». La voce circola da qualche tempo e viene confermata dagli stessi medici che prestano servizio alla Guardia medica dell’ospedale di Chiavenna. Il lavoro nelle ore notturne al “Servizio di Continuità Assistenziale”, che interviene negli orari in cui gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia sono chiusi, non è più tanto tranquillo. Ovviamente gli episodi vengono vissuti con sfumature diverse dai medici coinvolti. La percezione del pericolo è soggettiva se non si arriva all’aggressione vera e propria.
C’è chi si è spaventato e chi, invece, ha le spalle più larghe e la prende con maggiore filosofia: «C’è un soggetto “noto” e abbiamo fatto la segnalazione per tutelarci – spiega uno dei medici in forza al servizio - . Qualche volta abbiamo dovuto chiamare le forze dell’ordine, ma non solo noi. Anche il Pronto soccorso. Poi sono capitati alcuni episodi nei fine settimana, generalmente con persone ubriache. Non comunque episodi eclatanti dal punto di vista della violenza». della questione è stata investita anche l’Agenzia Di Tutela Della Salute Della Montagna: «In questi giorni – spiega l’ufficio stampa dell’Ats – l’azienda ha ricevuto una lettera da alcuni dei medici che segnala l’esistenza di episodi di questo tipo. Sono state fatte alcune verifiche, ma allo stato attuale non risultano denunce circostanziate in questo senso. Nei prossimi giorni saranno fatte ulteriori verifiche con i medici del servizio. Per quanto riguarda la sicurezza della sede, le ultime verifiche hanno indicato come la stessa rispetti tutti gli standard previsti dalla legge».
© RIPRODUZIONE RISERVATA