Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 25 Aprile 2018
«Chiavenna, tempo due anni l’ospedale chiuderà»
Come macigni le parole del vicesindaco Luigi Codazzi, all’ultima seduta del consiglio comunale. I consiglieri erano chiamati ad approvare il Manifesto in difesa del nosocomio redatto dall’Assemblea dei sindaci.
«L’ospedale di Chiavenna ha il destino segnato. Nel giro di due anni sarà così». Parole pesanti come pietre quelle che arrivano non dall’ultimo dei consiglieri comunali di opposizione, ma da un nome decisamente rilevante nel contesto amministrativo della Valchiavenna.
Ex sindaco, attuale vicesindaco, di Mese, Luigi Codazzi, non sembra avere molti dubbi e la sua posizione è arrivata nell’ambito ufficiale dell’ultima seduta del consiglio comunale, chiamata a ratificare l’adesione al “Manifesto per l’ospedale di Chiavenna” redatto dai sindaci dal mandamento. Un documento che vede proprio il sindaco di Mese, presidente dell’Assemblea dei Sindaci, Patrizia Pilatti una delle autrici di maggior importanza: «Voto a favore solo per solidarietà nei confronti dei sindaci che si stanno impegnando in questa battaglia, ma sono scettico e perplesso. Ritengo che manchi la voglia di mantenere la popolazione in montagna». L’attacco al sistema decisionale che sovrintende la sanità è pesante: «Ci sono degli incompetenti che gestiscono il sistema sanitario. La Valchiavenna e la Provincia di Sondrio non contano nulla, zero, e che chi decide di far chiudere l’ospedale di Chiavenna porta avanti il progetto al di là delle manifestazioni di protesta. Bisogna cambiare la cultura di base e elargire finanziamenti pubblici non serve. Si perde solo tempo».
La previsione di Codazzi è nefasta e si tratta della prima volta in cui un amministratore risulta così lapidario: «A mio modo di vedere la sorte dell’ospedale di Chiavenna è segnata, lo affermo in questa sede e nel giro di due anni sarà così. Qui non arrivano più primari validi che hanno interesse a rimanere. O si trovano strategie per trattenere i medici oppure si chiude».
Il giudizio duro nei confronti dei vertici dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di Valtellina e Alto Lario è stato condiviso anche dal sindaco Pilatti. Una posizione ormai comune agli amministratori valchiavennaschi, visto che proprio di recente anche il presidente della Comunità montana Valchiavenna Severino De Stefani aveva parlato di necessità di cambiare uomini nel caso non fossero arrivati risultati in tempi brevi: «Concordo con chi dice che bisogna far condividere il manifesto alle altre realtà della Provincia. Purtroppo la situazione della sanità è grave a livello nazionale e in tutte le realtà di periferia come la nostra, anche in quelle, come nel Trentino, dove le risorse finanziarie non mancano. Ritengo che la direzione dell’Asst non sia all’altezza e che non abbia a cuore il problema, ma che non sia giusto mollare. Sul manifesto saranno chiamati presto a esprimersi tutti i consigli comunali della valle. Si parte venerdì sera con i consigli di Samolaco e Gordona.
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