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Mercoledì 10 Aprile 2013
Chiavenna, Montemurro
racconta la banalità del male
L'opera prima della giovane scrittrice chiavennasca Silvia Montemurro intitolata "L'inferno avrà i tuoi occhi" ed edita da Newton Compton è stata presentata venerdì sera in una affollatissima sala del Credito Valtellinese
Una presentazione "in casa" che, ovviamente, per l'autrice, una laurea in criminologia nel curriculum, rappresentava obbligatoriamente un passaggio delicato. Un romanzo di fantasia ma ancorato saldamente ad un delitto rimasto nella mente di tutta la comunità: quello di suor Maria Laura Mainetti, trucidata in una sera di primavera di tredici anni fa da tre ragazzine del paese.
Il compito di introdurre la serata è spettato a Giulio Mozzi, consulente editoriale di Einaudi Stile Libero: «Raramente nella mia attività ormai trentennale ho incontrato un talento come quello di Silvia - ha commentato Mozzi -. All'inizio pensavo che questa fosse l'unica storia che aveva da raccontare, ma poi mi sono accorto che non sarà l'autrice di un solo romanzo». Il libro non è un'inchiesta, anche se contiene stralci di verbali e alcune ricostruzioni fedeli ai fatti di allora e alle ambientazioni, ma un'opera di fantasia.
«Quando ho scritto la tesi sul caso di suor Maria Laura - ha spiegato la scrittrice - sapevo già che ne avrei fatto un romanzo. Anzi, nella mia testa il romanzo è stato scritto prima. Questa storia mi ha ossessionato per anni, ma non penso che ne scriverò ancora in futuro».
Il libro contiene anche pagine del diario della stessa Silvia Montemurro risalenti all'epoca, quando anche lei era una ragazzina, e il punto di vista di Vanessa, cioè la ragazza che nella tipica dinamica a tre sviluppatasi nel delirio che ha portato all'omicidio svolgeva il ruolo dell'oppositrice della leader del gruppo. Vanessa nel libro ha pagato il suo debito con la giustizia, è incinta e si chiede se sia giusto che chi ha tolto una vita in quel modo abbia il diritto di metterne al mondo un'altra. Dal pubblico molte domande e complimenti, ma anche qualche critica per il giudizio molto duro sulla realtà locale.
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