Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 10 Novembre 2014
Chiavenna bussa Bregaglia apre alla formazione
Sabato a Vicosoprano, nel Comune svizzero di Bregaglia, si è svolta “Aziende a scuola”, una giornata di incontro fra le ditte della valle e gli scolari con le loro famiglie. Gli espositori hanno presentato le professioni svolte nelle proprie imprese. L’obiettivo è stato informare gli studenti e le famiglie delle opportunità legate all’apprendistato e dei meccanismi che le regolano.
«Prima di tutto bisogna trovare un’impresa interessata a formare un giovane di almeno sedici anni, per tre o quattro anni - hanno spiegato i promotori -. Poi si concorda l’iscrizione a una scuola e si inizia insieme questo percorso. Ci aspettiamo un’attenzione sempre maggiore, in futuro, nei confronti di questo tipo di occasione formativa che unisce scuola e lavoro».
Poi nel pomeriggio si è svolta la tavola rotonda con Martin Ganzoni (docente di scuola professionale a Samedan), Irene Cadurisch (atleta della nazionale reduce dalle Olimpiadi invernali di febbraio), Fabio Ruinelli (docente alla scuola di Stampa), Paolo Giovanoli (tecnico) e Carlo Tam (metalcostruttore).
Dai relatori sono arrivati racconti delle proprie esperienze e tanti consigli per il pubblico. Alla giornata hanno partecipato, secondo gli organizzatori, almeno cinquanta scolari e decine di altri giovani italiani, oltre naturalmente ai bregagliotti. «La manifestazione è frutto di un percorso intrapreso da dieci anni, ma si inserisce in questa nuova situazione di crisi e difficoltà che abbiamo in Val Bregaglia e in Engadina e che si prospetta per i prossimi anni - ha spiegato Maurizio Michael, granconsigliere al parlamento grigionese e moderatore del dibattito -. Per noi è importante dare segnali di vitalità delle imprese, per evidenziare che non ci sono soltanto rischi per il futuro».
Secondo i promotori dell’iniziativa è molto importante informare sulle opportunità formative in Bregaglia, in Engadina, nel resto del Cantone e della Svizzera. Con una premessa fondamentale: questo percorso è ben diverso dalla selezione di personale. Non ci cercano lavoratori per assumerli, ma giovani per prepararli al futuro.
«Abbiamo aperto volutamente questa iniziativa ai cittadini italiani, coscienti dell’interesse che avremo potuto registrare oltreconfine, in Valchiavenna e Valtellina - ha aggiunto Michael -. Dalla mattinata è arrivata una netta conferma di questa sensibilità. C’è stato un afflusso importante di famiglie soprattutto valchiavennasche, che hanno discusso con imprenditori e rappresentanti delle scuole. Credo che sia l’inizio di un nuovo percorso che va affrontato insieme e che va a inserirsi in quest’idea di spazio funzionale - transfrontaliero e aperto - come luogo di opportunità e di crescita comune».
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