Che strazio la ciclabile
Ancora una volta al palo
Lecco, dalle Caviate ad Abbadia è un’eterna incompiuta. Dei lavori attesi neanche l’ombra. Affidati a febbraio ma tutto è fermo. E il degrado avanza
Bottiglie buttate qua e là, rifiuti gettati agli angoli, ed erba che cresce ad altezza di persona.
Il primo tratto della ciclabile che dovrebbe congiungere le Caviate di Lecco con Pradello di Abbadia, è abbandonato al degrado. Primo tratto abbozzato, mai concluso e consegnato allo scorrere del tempo e all’inciviltà.
Una storia infinita quella della ciclabile dalle Caviate di Lecco ad Abbadia, che l’Anas vorrebbe realizzare. Ad inizio febbraio è stato firmato l’accordo tra Anas e “Rete costruzioni srl” di Sondrio e, fatto un primo sopralluogo, i lavori sarebbero dovuti partire velocemente.
Dopo tre mesi tutto tace, salvo un tratto a lago dove è stata sfoltita la vegetazione, e che faceva pensare al via imminente dei lavori. Qualche anno fa, ai tempi della realizzazione del tratto in territorio di Lecco, la prima azienda appaltatrice aveva abbozzato un tratto di ciclabile, delimitando con un guard-rail di cemento il tracciato a lago. L’ingresso era stato inizialmente delimitato con una rete di lì a poco spaccata, sopra cui era stato sistemato un cartello che vietava l’ingresso.
Oggi il degrado avanza, nonostante il divieto c’è chi entra e percorre il tratto, col rischio di tagliarsi viste le bottiglie di vetro buttate qua e là.
I lavori dovrebbero partire a breve, però non è ancora chiaro quando. Dovrebbero perché ormai quando si parla della ciclabile da Lecco ad Abbadia, gli interrogativi sono d’obbligo.
Qualche settimana fa l’Anas era invece intervenuta per una serie di migliorie alla segnaletica, che però non sono collegate ai lavori della ciclabile, ma rientrano nei lavori legati al potenziamento della sicurezza lungo la Ss36.
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