Cronaca / Lecco città
Domenica 03 Dicembre 2017
Cgil Lecco, in trecento
a Torino per le pensioni
Alla manifestazione per protestare contro le politiche previdenziali del governo Gentiloni
Sono partiti in 300 ieri mattina dalla provincia di Lecco, direzione Torino, per prendere parte alla manifestazione indetta dalla Cgil per manifestare contro le politiche previdenziali messe in campo dall’Esecutivo Gentiloni.
Una movimentazione, articolata con cortei in cinque grandi piazze (Roma, Palermo, Torino, Cagliari e Bari), collegate via video, che ha visto come momento centrale l’intervento del segretario generale Susanna Camusso: «Confermiamo – ha detto - il giudizio di grande insufficienza sulla proposta del Governo sulla previdenza. Per questo abbiamo indetto questa giornata di mobilitazione nazionale, ma sarà necessario ricostruire i fili con Cisl e Uil perché divisi si è più deboli».
A guidare il contingente lecchese, giunto nel capoluogo sabaudo con 5 pullman, in treno e in macchina, il segretario provinciale della Cgil di Lecco Wolfango Pirelli: «Eravamo in tantissimi a Torino per quella che è soltanto la prima di una serie di iniziative che vogliamo portare avanti per tenere aperto il confronto sulle pensioni con i Governi, e mi riferisco sia a quello Gentiloni che sta preparando la finanziaria e sia quello che avremo tra qualche mese dopo le elezioni».
La Cgil chiede il blocco dell’innalzamento indiscriminato dell’età pensionabile che sta per scattare come automatismo della legge Fornero sul calcolo dell’aspettativa di vita; viene poi posta la questione delle donne che con questo innalzamento avrebbero l’età pensionabile più alta dell’Europa, senza tenere conto ad esempio dalla maternità o del lavoro di cura; infine viene chiesto di pensare immediatamente a un piano che permetta di garantire la previdenza ai giovani.
«A differenza degli altri sindacati, – continua Pirelli – con cui per la prima volta abbiamo visioni diverse sulle pensioni, non condividiamo il recente confronto avuto con il Governo. Chiediamo che già in questa finanziaria Gentiloni blocchi l’aumento dell’età pensionabile aprendo un tavolo di confronto per rivedere quel meccanismo infernale che è la legge Fornero. L’intervento per i giovani che chiediamo è poi a costo zero nel breve periodo, bisogna dare risposte per evitare che nei nostri ragazzi la sfiducia prevalga e decidano di spostare le risorse previdenziali sul privato».
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