Cronaca / Lecco città
Domenica 10 Giugno 2018
Certificati e multe
su industria 4.0
Incontri delle associazioni d’impresa sugli adempimenti per ottenere i benefici fiscali : «Anche se non è richiesto meglio affidarsi a tecnici»
Una delle novità inserite per le imprese nella legge di Bilancio 2018 riguarda la proroga fino al 31 dicembre 2019 della possibilità di richiedere l’ammortamento al 250% sull’acquisto di beni strumentali nuovi e interconnessi, cioè con alto tasso di digitalizzazione, come parte delle misure previste dal piano Industria 4.0.
Per essere in regola ed evitare che al primo controllo dell’Agenzia delle entrate spuntino brutte sorprese, bisognerà fare in modo che per gli impianti di costo inferiore ai 500mila euro (i più acquistati dal manifatturiero artigiano e delle micro e piccole imprese) l’autocertificazione richiesta dalla legge documenti a dovere la connessione alla rete aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Se invece l’impianto vale più di 500mila euro servirà la perizia giurata di un tecnico professionista. Dato che in caso di autocertificazione sbagliata si rischiano sanzioni e rapida restituzione del beneficio economico ottenuto, sulla questione gli artigiani di Confartigianato e Cna hanno messo in campo campagne informative e consulenze per aiutare le imprese che devono “autocertificarsi” a non sbagliare, così come ha fatto Api Lecco che però ci dice come alla prova dei fatti anche per gli acquisti sotto il mezzo milione di euro le imprese preferiscano comunque fare la perizia giurata.
In casa artigiana si lavora a pieno ritmo per spiegare alle imprese come evitare passi falsi con l’autocertificazione, che è a carico del legale rappresentante dell’impresa. A breve Confartigianato Lecco terrà un incontro aperto alle imprese, mentre sta già lavorando la task-force di professionisti coordinati dal servizio competitività dell’associazione, guidato da Paolo Grieco: «accade spesso – ci dice Grieco – che, in buona fede, il venditore di un macchinario altamente tecnologico rassicuri il cliente sul fatto che si tratta di un prodotto con prestazioni 4.0. Ma questa è una caratteristica che viene riconosciuta solo quando quel prodotto è collegato ai sistemi informatici dell’azienda e in generale a un contesto complessivo di fabbrica 4.0. Altrimenti, al primo controllo dell’Agenzia delle entrate son dolori».
Marco Buffoni (perito industriale), Emanuele Doria (cablatore) e Flavio Bianchi (softwarista) costituiscono la squadra di professionisti con cui Confartigianato ha messo a punto un questionario destinato a un campione di 500 imprese (il 10% delle associate) soprattutto alle imprese metalmeccaniche per sapere se hanno investito negli ultimi due anni, se si sono attivate per beneficiare del maxiammortamento, se intendono farlo e qual è in linea di massima il loro livello di adeguamento 4.0.
Stesso impegno in scouting tecnologici e assistenza alle imprese in Cna, «con sondaggi realizzati nei mesi scorsi - ci dice Silvia Boccetti, responsabile regionale dell’area competitività – e, nel dubbio che il beneficio potesse rivelarsi un boomerang per mancanza di requisiti, 150 incontri individuali con singole imprese che stavano avviando le pratiche di iperammortamento. In diversi casi la stessa Agenzia delle entrate a suo tempo ha suggerito di fare la perizia giurata anziché l’autocertificazione, perché essa stessa si è resa conto della criticità dell’esposizione. Tuttavia parlare con le imprese, conoscere le norme, appoggiarsi a un team di esperti assicura una corretta autocertificazione».
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