Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 11 Dicembre 2013
Castione, tra i filari
gli spari dei cacciatori
Spari di cacciatori tra i filari in una tranquilla domenica pomeriggio, mentre sui terrazzamenti passeggiano famiglie con bambini e cani al seguito e nei vigneti c’è chi sta potando
Spari di cacciatori tra i filari in una tranquilla domenica pomeriggio, mentre sui terrazzamenti passeggiano famiglie con bambini e cani al seguito e nei vigneti c’è chi sta potando.
«Ma caccia e turismo, mi chiedo, possono coesistere»? A porre il quesito è Paolo Piatta, castionese doc che denuncia quanto è successo per due domeniche di seguito sulla strada che congiunge Castione con Triasso, segnalandolo anche alle autorità competenti e al sindaco del paese Massimiliano Franchetti, che si è detto «preoccupato» e ha garantito «massimo impegno per far luce sull’accaduto e per cercare di trovare una soluzione».
È successo che «a un tratto la quiete pomeridiana è stata interrotta da diversi spari. Poi si sono sentite delle urla: quelle di un contadino intento nella potatura che ha imprecato contro i cacciatori». Alcuni minuti più tardi - questo è successo il 1 dicembre - «sul posto è arrivata una pattuglia della Polizia, allora i cacciatori hanno cessato di sparare e con incedere lento e rassegnato si sono incamminati verso le forze dell’ordine».
L’8 dicembre il copione si è ripetuto pressoché identico, fatta eccezione per la Polizia che non è comparsa: «perché presumibilmente nessuno ha chiamato gli agenti. Resta il fatto che genitori con figli, cani senza guinzaglio e camminatori instancabili equipaggiati di racchette, nonché turisti giunti da Milano con il desiderio di trascorrere un pomeriggio tranquillo tra i vigneti valtellinesi sono stati spaventati dagli spari».
Al di là del rischio che si corre, Piatta stigmatizza il fatto che «Provincia e Comunità montane investano denaro per promuovere la “Via dei vini”, poi si scopre che su quella strada in questo periodo sarebbe meglio circolare con il giubbetto antiproiettile», sostiene auspicando quanto prima «qualche provvedimento per evitare il peggio: forse la prima cosa da fare sarebbe vietare la caccia, soprattutto in questo periodo». Certo è che con queste domeniche di sole non sono stati pochi quelli che hanno scelto la sponda retica per concedersi nelle ore meno fredde una passeggiata: «Anche sul “Sentiero dei ricordi e delle fatiche” - percorso che è stato riportato a nuova vita lo scorso anno dalla Pro loco di Castione insieme alla protezione civile – il viavai di escursionisti di domenica è costante».
Secondo Piatta almeno «nel periodo in cui questi sentieri sono frequentati bisognerebbe vietare la caccia, perché è un peccato che per l’arroganza di pochi si pregiudichino gli sforzi di tanti». Frase questa che si riferisce al diverbio avuto l’8 dicembre proprio dallo stesso Piatta con alcuni cacciatori.
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