Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 01 Settembre 2016
«Castello Prinetti, meglio vendere
Non è agibile. Mai più eventi pubblici»
Il parroco di Merate smorza definitivamente la voglia di fare del Comitato
«Mancano le condizioni di sicurezza. Serve un grosso investimento e non ci sono i soldi»
«La parrocchia ha altre priorità rispetto a castello Prinetti. Da due anni, non vi investiamo più un euro. Inoltre, con il consiglio affari economici abbiamo preso una decisione, riducendo al minimo gli incontri». A parlare è don Luigi Peraboni, parroco di Merate, che spegne ogni speranza residua di vedere rianimarsi le sale dell’edificio simbolo della città.
Nulla è stato fatto negli ultimi nove mesi ma nulla si farà in futuro perché «mancano le condizioni di sicurezza e la struttura non è agibile. Non c’è un piano di evacuazione, l’impianto elettrico non è a norma» e chi più ne ha, più ne metta.
«Dal momento che la proprietà è della parrocchia e che il responsabile di quello che potrebbe accadere sono io - spiega il sacerdote - abbiamo deciso di non fare più nulla. Stimo il comitato Castello Prinetti e voglio bene alle persone che vi fanno parte ma non hanno fatto i conti con la realtà. Non si sono resi conto che con 500 euro all’anno non si può fare nulla e che per intervenire servono tantissimi soldi».
E il parroco è tornato a ripetere che è pronto a vendere. «Se trovassi un acquirente, lo cederei immediatamente. Non a palazzinaro, è chiaro, anche se lì dentro non potrebbe fare nulla. Ma a una persona interessata o un gruppo. La parrocchia è prontissima all’alienazione. Trent’anni fa, non era così. Oggi, non avendo disponibilità finanziarie, siamo pronti a vendere».
Leggete tutti i particolari sull’edizione odierna de La Provincia
© RIPRODUZIONE RISERVATA