Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 01 Marzo 2017
Cassago. Problemi di liquidità
Briantea sistemi in concordato
È in stato di crisi l’Elettronica Briantea Sistemi Srl, sede legale a Cassago in via Ex parco Monti
Impiega circa 40 persone e opera nel settore della produzione di apparati elettronici per avionica, automotive e telecomunicazioni e vanta tra i propri clienti nomi importanti del panorama industriale italiano, tra cui la Ferrari, Atm, Magneti Marelli, Pirelli Submarine. Proprio nei giorni scorsi il Tribunale di Lecco ha ammesso l’azienda alla procedura del concordato in continuità, nominando come commissario del concordato Cesare D’Attilio, con studio a Lecco.
L’azienda ha trent’anni di vita alle spalle, è infatti stata fondata nel 1986 ed ha ad esempio progettato ed implementato il sistema di accettazione per la metropolitana milanese, mentre ha realizzato anche volanti per macchine da Formula Uno e apparati per controllo motore, utilizzati anche nelle moto di Moto GP. Non le manca quindi il know-how tecnologico, ma a quanto pare la crisi in cui è entrata è quella classica di liquidità: «Purtroppo abbiamo avuto una serie di clienti cattivi pagatori – spiega la responsabile amministrativa dell’azienda, che ha sede produttiva a Renate – che ci ha mandato in crisi. Abbiamo deciso di aprire la procedura di concordato preventivo per poter continuare ad operare tutelando i nostri dipendenti, grazie anche all’ingresso di un investitore che ci dovrebbe consentire di irrobustire la società dal punto di vista finanziario e dal punto di vista del capitale».
La società infatti, che fa capo a Emilia Luigia Bonanomi, ha dichiarato di voler continuare l’attività aziendale, anche se limitandosi per il momento alle commesse in corso, in attesa dell’ingresso dei nuovi capitali che le consentirebbero di accettare nuovi ordinativi e fare nuovi investimenti.
Il magistrato Ersilio Secchi, presidente del collegio giudicante che ha ammesso la Elettronica Briantea al concordato, ha dato come di prassi 60 giorni per formulare la proposta di continuazione dell’attività ed il piano di riparto delle pendenze e dei debiti verso i fornitori, disponendo tra l’altro che si debba garantire «perlomeno l’equilibro tra costi e ricavi in modo da non incidere negativamente sul patrimonio sociale». La scadenza per la presentazione della documentazione mancante è il 17 aprile.
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