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Venerdì 30 Settembre 2011
Cassa integrazione
Lecco: triste primato
E' Lecco, insieme a Brescia, la provincia lombarda che più ha utilizzato la cassa integrazione. Nei primi otto mesi dell'anno il 6,54% dei lavoratori ha utilizzato un ammortizzatore sociale.
Nonostante il calo della cassa integrazione (meno 23,89%), il livello d'allarme rimane elevato. Secondo i dati diffusi dalla Cgil permangono i problemi legati alla ripresa: i volumi produttivi delle aziende segnano una battuta d'arresto in settembre e l'occupazione non cresce, mentre i licenziamenti e le crisi aziendali crescono.
I dati dell'Inps sulla cassa integrazione di agosto, diffusi dalla Camera del lavoro di Lecco, confermano il trend di un miglioramento rispetto allo scorso anno, anche se occorre considerare l'eccezionalità dei numeri del 2010, anno che tra gennaio e agosto aveva consumato 11.811.669 ore di cassa integrazione, il 16% in più sul già pesantissimo dato del 2009. Nello stesso periodo di quest'anno sono state autorizzate 8.989.978 ore di cig, vale a dire il 23,98% in meno.
Per quanto riguarda i licenziamenti, in provincia sono stati 1010, il 3,72% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non tutti i settori migliorano: il settore che desta più preoccupazioni è l'edilizia che registra un aumento degli ammortizzatori sociali del 95,86%. Un altro dato preoccupante è la crescita della cassa integrazione straordinaria: 3.947.570 ore nei primi otto mesi del 2010, 4.917.063 nel 2011, vale a dire un aumento del 24,56% dell'ammortizzatore sociale che viene anche chiamato l'"anticamera della disoccupazione".
La cassa in deroga rappresenta, ormai stabilmente, qualcosa come il 20% del totale, con una significativa inversione di tendenza rispetto al periodo gennaio-agosto del 2010 di meno 24,84%. Anche la cassa ordinaria diminuisce del 56,12%.
Per quanto riguarda i settori, l'artigianato, l'industria e il commercio sono quelli che più hanno beneficiato del rimbalzo del pil. La cassa per l'artigianato è pari a -43,42%, per l'industria -24,44% e per il commercio -16,45%. Mentre il settore dell'edilizia a non beneficiare della parziale ripresa.
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