Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 08 Agosto 2019
Cassa integrazione, a Sondrio è in calo
Stando ai numeri, in Valle gli ammortizzatori sociali sono poco utilizzati, mentre in Lombardia crescono. Il sindacato: «Non è merito della ripresa. Qui si utilizzano altri strumenti per ridurre le presenze negli stabilimenti».
Meno cassa integrazione per le aziende valtellinesi. Secondo i dati diffusi dalla Fiom regionale, nel primo semestre del 2019 c’è stato un calo del 60% nell’utilizzo della cig fra i metalmeccanici in provincia di Sondrio rispetto allo stesso periodo del 2018. Una diminuzione che rispecchia quella generale, dove si registra un -47%, ed è segnata da una percentuale ancora maggiore (-68,72%) nel secondo trimestre, come sottolinea l’analisi della Cisl regionale.
Il dato valtellinese e valchiavennasco è in controtendenza rispetto a quello lombardo. Tra le province l’incremento congiunturale più accentuato della cig è a Lodi (70,52%). Seguono Como (33,91%), Varese (22,99%) e Lecco (18,8%). I cali più consistenti sono a Sondrio, Pavia (-40,15%) e Milano (-10,26%). Gli altri territori hanno una variazione poco significativa.
In generale, secondo le statistiche elaborate dal sindacato, prosegue quindi la crescita della cassa integrazione in Lombardia, anche nel secondo trimestre 2019. Complessivamente sono state 9.761.271 le ore richieste dalle aziende (+5,7%), contro le 9.236.898 del primo trimestre di quest’anno. Si osserva anche un +19,8% rispetto a fine dicembre 2018 (8.143.610 ore richieste). Rispetto a marzo 2019 l’aumento della cassa integrazione si concentra sulla straordinaria (12,65%) e in particolare sulla sua causale del contratto di solidarietà (68,71%), mentre resta stabile la cig ordinaria e continua a diminuire quella in deroga.
«Il contesto internazionale e in particolare quello europeo stanno penalizzando fortemente il sistema economico lombardo – afferma Mirko Dolzadelli, segretario della Cisl Lombardia con delega al mercato del lavoro -. Bisogna adottare urgentemente una vera politica industriale e il rilancio dei consumi attraverso il taglio del cuneo fiscale».
La Cisl si rivolge alle istituzioni. «A Regione Lombardia chiediamo di convocare il prima possibile un tavolo con vari assessorati sui comparti in difficoltà – aggiunge – e in particolare sulla crisi della grande distribuzione».
In Lombardia le categorie dell’industria e costruzioni sono tutte interessate dalla crescita congiunturale della cig, dall’agro-alimentare (393,99%, anche se a valori assoluti relativamente bassi), al metalmeccanico (9,76%), con tutti gli altri compresi tra questi due valori e comunque più vicini al secondo. Seguono il trend i trasporti (146,02%), mentre in decisa flessione ci sono il commercio (-84,09%) e i servizi (-39,45%). Per i sindacati valtellinesi questa situazione - calo della cig a livello locale e aumento a livello lombardo - non permette di stare tranquilli.
«È sì vero che non ci sono più casi di cassa nel nostro settore - sottolinea il segretario dei metalmeccanici della Cisl Vittorio Cantoni -, ma è altrettanto rilevante l’utilizzo massiccio di tutti gli altri strumenti che consentono di ridurre le presenze in vari stabilimenti. Faremo il punto dopo le ferie di agosto».
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