Cronaca / Lecco città
Mercoledì 01 Marzo 2017
Cassa integrazione
Lecco migliora
A gennaio le aziende della nostra provincia hanno dimezzato la richiesta globale di indennità straordinaria e in deroga. Ma l’ordinaria cresce ancora
È un Lario a due velocità, quello dipinto dall’ufficio studi della Uil, che analizzando i dati relativi alla cassa integrazione globale, nel primo mese di quest’anno, confrontati con gennaio 2016, evidenzia una ulteriore riduzione della richiesta per il ramo lecchese (-51%), a fronte di un sostanzioso aumento sulla sponda comasca (+300%). Pessima la performance dei “cugini” anche nel raffronto con il mese di dicembre, rispetto al quale la domanda è cresciuta di 62,6 punti. In questo senso, invece, Lecco ha fatto segnare un calo del 40,8%. Cresce invece su entrambi i territori la richiesta di cassa integrazione ordinaria, sia con riferimento al mese di gennaio 2016 che a dicembre.
Entrando nel dettaglio fornito dalla Uil, se a dicembre 2016 le ore di cassa autorizzate in totale per la Provincia di Lecco sono state 96.380 (5.578 di ordinaria, 69.872 di straordinaria e 20.930 in deroga), nel successivo mese di gennaio si è scesi in modo marcato, arrivando a un totale di 57.084 ore (composte da 33.860 di ordinaria, 10.250 di straordinaria e 12.974 in deroga).
Sul piano mensile, dunque, Lecco ha messo a segno un importante -40,8% in linea con la situazione regionale (-48,4%). A livello nazionale, invece, la contrazione si è attestata sui 19 punti percentuali. Venendo ai lavoratori alle prese con gli ammortizzatori sociali, su Lecco e Provincia a gennaio sono stati 336, la maggior parte dei quali interessati dalla cassa ordinaria (199). Molto meno quelli in cassa straordinaria (60) e in deroga (76). Anche in questo caso, il confronto con lo scorso mese di dicembre è positivo (saldo -231 unità): in totale erano infatti 567 (33 ordinaria, 411 straordinaria, 123 in deroga). Diversa la situazione a Como, dove il trend è in aumento di 876 persone (in totale 2.274).
Nel raffronto con il gennaio dello scorso anno, la flessione fatta segnare è stata ancora più netta, considerato che si è scesi da 118.151 (42.116 di straordinaria e 76.035 in deroga) a 57.084, con una riduzione superiore al 50%. In flessione anche il dato regionale (-27,4%) e soprattutto quello nazionale (-46,3%). Nell’arco di un anno non si sono dimezzate solo le ore di cassa richieste, ma anche il numero dei lavoratori coinvolti, passati complessivamente da 695 a 336.
Venendo invece all’analisi articolata sui rami di attività, restando al confronto annuale, nella nostra Provincia è l’industria a far segnare un andamento negativo, con un totale di ore di cassa integrazione quasi quadruplicato nel giro di 12 mesi (da 10.376 a 37.149). Migliorano in modo sostanziale, invece, gli altri comparti. Questo il dettaglio di edilizia (da 39.600 a 6.961), artigianato (da 50.500 a 12.722) e commercio (da 17.675 a 252).
Proprio il dato sull’edilizia rappresenta un segnale di grande importanza, considerato che riguarda il settore con maggiori difficoltà a incontrare anche solo un minimo di ripresa: la riduzione massiccia (-82,4%) del ricorso all’ammortizzatore sociale lascia intravvedere la luce in fondo al tunnel.
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