Caso fondi delle Olimpiadi
La Valchiavenna fa fronte comune

Raccolto l’allarme lanciato da De Stefani. Le quattro richieste: funivia Groppera, Chiavenna, ferrovia e Spluga

La Valchiavenna marcia unita verso i Giochi olimpici del 2026 chiedendo il posto che le spetta alla ricca tavola imbandita in vista dell’evento.

Non rimane isolato il grido d’allarme lanciato lunedì dal primo cittadino di San Giacomo Filippo Severino De Stefani che all’incontro della prefettura con i neo sindaci, quelli eletti a settembre, ha portato il malcontento del suo territorio per l’esclusione da finanziamenti ed interventi secondo quanto prospettato dagli assessori regionali Claudia Maria Terzi (Infrastrutture) e Massimo Sertori (Montagna ed Enti locali).

Primo incontro

Domani gli amministratori della Valchiavenna si riuniranno in assemblea in Comunità montana per fare il punto della situazione e condividere un piano di intervento.

«Un incontro mandamentale già previsto come conferenza dei sindaci - spiega il presidente Davide Trussoni -, ma che ora avrà come importante punto all’ordine del giorno la discussione sugli obiettivi strategici in vista delle Olimpiadi. Un momento fondamentale per fare chiarezza perché la presentazione dei progetti in vista del 2026 ci ha lasciati delusi e amareggiati, ma ci ha anche allarmati. Vogliamo ribadire con forza che ci siamo anche noi».

Le opere

Tra gli interventi finanziati dalla Regione e dal Governo, infatti, non ce n’è nessuno che insista direttamente sul territorio della Valchiavenna. E la sistemazione degli svincoli sulla 36 a Dervio e Piona citati dall’assessore Sertori, certamente opere utili al collegamento viario con la Valle, non sembrano essere sufficienti. «Come territorio condivideremo i progetti che riteniamo strategici allo sviluppo e poi li presenteremo dettagliatamente - ancora Trussoni -. La cosa che deve essere chiara è che per far funzionare l’evento olimpico ci vuole una comunione d’intenti tra tutti e noi non vogliamo metterci di traverso, ma la Valchiavenna vuole avere la sua parte». In considerazione del fatto che occasioni di volano per lo sviluppo dell’intera provincia come quelle dei Giochi difficilmente si ripresenteranno.

I desiderata

I desiderata del territorio ruotano intorno agli impianti di risalita della ski area di Madesimo e all’accessibilità della Valle sia da nord che da sud, sia in auto che in treno.

«Ci aspettiamo sicuramente qualcosa da questo grande evento - conferma Daniela Pilatti, neo sindaco di Madesimo -. Non avremo le gare certo, ma tra la possibilità di ospitare le squadre per gli allenamenti in pista e il campo di pattinaggio che per allora sarà pronto crediamo di poter avere un ruolo importante, di poter dire la nostra». Pilatti che era consigliera di maggioranza dell’amministrazione Masanti fatta cadere anzitempo, aggiunge: «Come Comune ci eravamo già mossi con la Regione e con il presidente della Ski area per cercare di stabilire priorità e interventi necessari. Poi però con la caduta della giunta tutto si è bloccato e ora dobbiamo riprendere in mano le fila della questione».

Che significa innanzitutto parlare del rifacimento della funivia del Groppera e dello sviluppo in quota della Valle di Lei dove la sciabilità garantita risulterebbe maggiore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA