Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 23 Marzo 2019
Caso di Tbc a Sondrio, positive al test
sei persone
A riferirlo è l’Agenzia di tutela della salute della Montagna, che nei giorni scorsi aveva avviato procedure specifiche, a seguito del ricovero in ospedale di un ragazzo di 16 anni, studente iscritto all’Itis Mattei.
Sei delle 44 persone che erano state sottoposte al test di Mantoux nei giorni scorsi, dopo la diagnosi di un caso di tubercolosi in città, sono risultate positive.
A riferirlo è l’Agenzia di tutela della salute della Montagna, che nei giorni scorsi aveva avviato procedure specifiche, a seguito del ricovero in ospedale (prima a Sondrio e poi trasferito a Sondalo) di un ragazzo di 16 anni, studente iscritto all’Itis Mattei del capoluogo. Il giovane - che si trova ricoverato dallo scorso 14 marzo - si trova ancora al Morelli, nel reparto di tisiologia, e sta reagendo bene alle cure somministrate. Non risulta che altre persone che hanno avuto contatti con lui abbiamo manifestato sintomi della malattia. Gli stessi soggetti che sono risultati positivi al test al momento stanno bene: «Il risultato positivo - sottolineano dall’Ats - non indica che la persona è malata, ma solo che nel corso della sua vita è venuto a contatto con il bacillo della tubercolosi». Come previsto dai protocolli saranno però sottoposti a radiografia e visita pneumologica e tisiologica, dopo di che si valuterà come procedere.
Tutti nel frattempo possono continuare a svolgere una vita normale, senza dover essere posti in isolamento. Le altre 38 persone che sono state sottoposte a screening (familiari, compagni di scuola, docenti e personale dell’istituto tecnico Mattei) per le quali il test di Mantoux ha dato risultato negativo, invece, saranno nuovamente sottoposti al medesimo test fra due mesi.
Nel frattempo ovviamente potranno anche loro continuare ad andare a scuola o al lavoro senza che sia necessario prendere alcun tipo di precauzione. Da subito l’Ats ha informato le famiglie dei compagni di scuola coinvolti nello screening e chi aveva avuto contatti stretti con il sedicenne affetto da Tbc, in modo da evitare inutili allarmismi, mettendosi a disposizione per fornire eventuali informazioni e chiarimenti.
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