Case vuote: a Lecco il 31% non è occupato stabilmente

Più della metà delle case in Italia risulta costruita nella seconda metà del secolo scorso e una su tre non è occupata stabilmente, anche a Lecco. Il rapporto “Today Abitazioni” di Istat, elaborato sui dati del censimento 2021, registra in Italia 35.271.829 abitazioni, quelle occupate da almeno una persona residente sono il 72,8% (25.690.057), il restante 27,2% risulta non occupato per un totale di 9.581.772 unità che comprendono sia le case vuote sia quelle occupate solo da persone non residenti.

In provincia di Lecco, l’Istat ha registrato 209.409 abitazioni, delle quali 143.789 occupate (69% circa) e 65.620 non occupate (31% circa). Nel 2019, sempre secondo i dati Istat, erano 113.764 le abitazioni occupate a titolo di proprietà, 20.141 quelle occupate a titolo di locazione, 7.943 quelle occupate ad altro titolo. “Il fatto che, a Lecco, ci siano molti appartamenti vuoti è evidente – osserva Matteo Zambaldo, presidente provinciale di Fimaa Confcommercio Lecco – Spesso, quando andiamo a vedere degli appartamenti e facciamo delle perizie, questi sono vuoti. Magari viene a mancare un genitore oppure un nonno, l’età media della popolazione è invecchiata. In quei casi, bisogna capire poi se vendere oppure se mettere a reddito l’immobile: rispetto a prima, questa seconda opzione è meno diffusa, un po’ l’Imu e un po’ le spese condominiali “uccidono” la voglia dei proprietari di muoversi in tal senso – prosegue Zambaldo – Mettere in affitto, secondo me, è una buona idea, oggi gli inquilini sono quasi tutti ottimi pagatori”.

A influire sono anche gli affitti brevi, sempre più frequenti e ormai esplosi anche nel Lecchese, insieme al turismo – anche e soprattutto internazionale - che negli ultimi due anni ha letteralmente preso d’assalto il capoluogo lariano: “Dipende dalle zone della città e della provincia – evidenzia il numero uno di Fimaa Lecco – In quelle più turistiche può avere più senso destinare l’immobile alle locazioni brevi, altrove no. Io, comunque, consiglierei di pensare all’affitto lungo, normale”.

Il report dell’Istat racconta anche che le abitazioni costruite in Italia tra il 1961 e il 2000 sono quasi 20 milioni e corrispondono al 56,3% del totale. Nei 40 anni considerati più di 12milioni e mezzo di case (il 63%) sono state costruite tra il 1961 e il 1980. Le abitazioni con un anno di costruzione antecedente al 1961 ammontano a quasi 11,5 milioni (il 32,4% del totale), quelle più vetuste che hanno già superato i 100 anni sono circa 3,3 milioni (il 9,5% del totale). Dall’altro lato le abitazioni costruite dal 2001 in poi sono 4milioni circa, (l’11,4%) quelle edificate negli ultimi 13 anni sono appena un milione e risultano per il 70% occupate.

“Considerati questi dati e anche le imminenti disposizioni europee relative all’efficientamento energetico degli immobili – prosegue Matteo Zambaldo – è chiaro che il dato sulla non occupazione degli appartamenti potrebbe e dovrebbe diminuire, per quanto sia in linea con altre province del territorio. Se ho un immobile vuoto e in più lo devo ristrutturare – chiosa - faccio prima a venderlo e a far sì che sia il nuovo proprietario a occuparsi dell’efficientamento e della ristrutturazione”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA