
Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 06 Novembre 2017
Cascata, trattative con gli Usa
«Quei posti letto servono»
Madesimo, si riaccende la speranza per l’hotel nuovo di zecca e chiuso
Masanti: «Sul fronte dell’ex Torre, invece, situazione molto complicata»
Ci sono nuove speranze per l’apertura del Cascata, l’hotel del centro di Madesimo che da molti anni è quasi pronto, ma rimane chiuso. Un fondo americano è interessato a investire in questo albergo. Ma intanto sul fronte dell’ex-Torre non ci sono novità e la questione ritornerà presto in consiglio comunale.
Si avvicina la stagione sciistica, che probabilmente - anche se non ci sono date ufficiali - sulle piste della Ski area Valchiavenna prenderà il via all’inizio di dicembre. E come negli anni scorsi la Valle Spluga deve fare i conti, ancora una volta, con la carenza di posti letto.
Una condizione ancora più spiacevole a causa della nota presenza, a Madesimo, di due cantieri per altrettanti alberghi. La questione è centrale per la località sciistica della Valle Spluga e i numeri legati alle possibili presenze nella stagione invernale lo dicono chiaro. Madesimo e Campodolcino hanno a disposizione rispettivamente circa 1000 e 600 posti letto alberghieri e recentemente si è registrata anche la cessazione dell’attività della Casa alpina di Motta delle Acli di Milano, con ben 150 posti svaniti in attesa di un eventuale acquirente. Calcolando cento giorni di attività in inverno, con un’occupazione media dell’80% dei circa 500 posti letto in più che verrebbero garantiti da queste nuove strutture, cascata ed ex-Torre, nelle casse di Ski area Valchiavenna potrebbe entrare circa un milione e 200mila euro in più all’anno. «Senza dimenticare i posti di lavoro degli alberghi stessi e l’indotto sul paese», premette il sindaco Franco Masanti.
Il primo cittadino ha seguito da vicino l’evoluzione delle trattative per i due hotel, entrambe complesse. «Dopo il pignoramento dell’albergo da parte di un istituto di credito è entrato in gioco un fondo di investimento disposto a credere nel Cascata e a portare avanti il cantiere - spiega il primo cittadino -. Questa è la fase della trattativa fra questo fondo e la società Sereno, che ha costruito la struttura. Se la famiglia Modena sarà disposta ad accettare un accordo con gli americani, l’albergo avrà un futuro grazie a questo investitore statunitense. Un potenziale acquirente che in Italia ha messo in campo risorse molto rilevanti nel settore turistico. Chiaramente per quest’inverno ormai sarebbe comunque troppo tardi».
Sul fronte dell’ex Torre, intanto, la situazione rimane estremamente complicata. «Il piano integrato è scaduto nei mesi scorsi - aggiunge Masanti -. Per garantire la volumetria necessaria alla prosecuzione dei lavori sarebbe necessario approvare una variante in consiglio comunale e, non sarebbe un percorso difficoltoso a condizione di avere certezze sull’ultimazione dell’albergo».
Senza dimenticare le penali che, complessivamente, ammontano a ben sette milioni di euro e gravano sulle spalle della società che ha curato il progetto. «Ma l’aspetto centrale, al di là delle penali, resta la disponibilità di nuovi posti letto alberghieri», conclude Masanti. n
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