Cronaca / Lecco città
Lunedì 25 Gennaio 2016
Casati, lo speleosub
a caccia del record
Superare i 210 metri
Impresa L’immersione in programma mercoledì
nelle profondissime sorgenti del Gorgazzo in Friuli
Il campione lecchese già detiene il primato dal 2008
Il libro dei record è pronto per essere aggiornato. L’«ora x» scatterà mercoledì in Friuli, nelle grotte che ospitano le sorgenti del fiume carsico Livenza, nella fossa naturale del Gorgazzo. Il campione è Luigi Casati, speleosub lecchese di 51 anni che detiene già il record di profondità.
Lo ha stabilito nel 2008, ma mercoledì vuole provare a superarsi, andando oltre i 210 metri sotto il livello dell’acqua,dove la pressione ti schiaccia.
Lo sportivo scenderà seguendo il sifone principale della sorgente del Gorgazzo nel fiume Livenza, il cunicolo più largo, ma ciò non vuol dire che non sia pericoloso. I rischi, infatti, sono molteplici: si va dal disorientamento alla più classica sofferenza data dallo sbalzo di pressione.
Campana di decompressione
E proprio per questo, nella pozza da cui nasce il Livenza è stata montata una campana di decompressione. Casati ci si infilerà una volta riemerso in superficie, per riadattarsi gradualmente alla normalità. Ad allestire le misure di sicurezza sarà il Centro pordenonese sommozzatori, che affiancherà l’associazione culturale Prometeo (il club che sostiene lo Gigi Casati) durante tutta la missione. «Le immersioni - spiega Giorgio Testa, membro del Centro pordenonese sommozzatori - saranno effettuate gradualmente. Giorno dopo giorno, infatti, Casati scenderà prima a 100 metri, poi a 130, poi a 170, fino ad arrivare alla giornata di mercoledì, quando tenterà l’assalto al record del Gorgazzo. Quando avrà superato i 212 metri di profondità - spiega ancora Testa- Casati si troverà a 430 metri di distanza dalla sorgente».
Il tunnel del Gorgazzo, infatti, non segue una retta verticale, ma entra nei meandri della terra anche orizzontalmente. Testa ha effettuato una prima ricognizione fotografica della pozza. Da qualche giorno i primi tentativi.
E la storia del Gorgazzo sarà lì a guardare lo speleosub lecchese. Una storia fatta di grandi imprese e di immani tragedie. Tra gli anni ’80 e gli anni ’90, infatti, il Gorgazzo ha mietuto quasi una decina di morti. Sub intrappolati, persi tra i cunicoli o colti dalla sindrome da profondità.
«Sono preoccupato, la visibilità non mi soddisfa». Come tutti i campioni, Luigi Casati è un perfezionista, anche un po’ pessimista. L’altro ieri, infatti, si è immerso per la prima volta nella pozza del Gorgazzo, e ha trovato una brutta sorpresa.
Cattive condizioni
«Le piogge dello scorso weekend - rivela lo speleosub - hanno creato un po’ di confusione, e l’acqua è molto torbida. Se ci fosse stata un po’ più di circolazione la pozza si sarebbe pulita, invece si vede davvero poco. La visibilità normale arriverebbe a circa 30 metri, mentre ora è ferma a cinque». L’ultima immersione nel Gorgazzo portata a termine da Casati risale al 2008, quando stabilì il record che mercoledì proverà a sgretolare. Ma il suo primo incontro con le sorgenti del Livenza avvenne molto tempo prima: «Molti ricordi mi legano al Gorgazzo - Sono estasiato da questo percorso, mostro di bellezza con fossili straordinari che fuoriescono dalle pareti e dai soffitti». «Rispetto al 2008 - dice - le cose sono cambiate di molto. Oggi scendo con i propulsori subacquei e con delle torce molto più potenti rispetto ad allora».
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