Cas di Cremeno, risponde la Prefettura: nessuna problematica ma serve una distribuzione più equa

La minoranza consiliare del comune di Cremeno ha richiamato l’attenzione sul Cas centro di accoglienza straordinaria, di Maggio. Ma la Prefettura di Lecco, sui “numeri” citati nel documento prodotto ai giornali dai consiglieri stessi, ha molto da dire

“Si dà conto di un documento (peraltro mai pervenuto agli Uffici della Prefettura) nel quale si solleverebbero perplessità sulla gestione del fenomeno migratorio in terra lecchese e si affermerebbe il sovraffollamento dell’edificio, evidenziando, altresì, che lo stesso presenterebbe carenze relative al rispetto della normativa in materia antincendio ed igienico-sanitaria. Al riguardo, preme evidenziare che il Cas di Cremeno è oggetto di costanti e continui controlli promossi dalla Prefettura, anche d’intesa con le forze di Polizia, il comando dei Vigili del Fuoco e l’Ats, i cui esiti sono stati all’occorrenza comunicati all’Amministrazione Comunale. Nel corso degli ultimi di questi controlli, non è emersa alcuna carenza igienico- sanitaria, mentre quelle rilevate dai Vigili del Fuoco sono esclusivamente di natura documentale”.

Ma il problema è un altro e i “numeri” erano solo un modo per dire: “Lì dentro sono in troppi”. Ma la Prefettura ribatte: “Quanto all’affollamento massimo della struttura, i cui parametri definiti dai Vigili del Fuoco e Ats sono correttamente riportati dal gruppo consiliare “La Voce”, le presenze effettive rimangono stabilmente al di sotto della capacità recettiva stabilita dagli organi tecnici. La Prefettura, pur condividendo le preoccupazioni espresse nei citati articoli, sottolinea che la gestione della struttura non ha mai evidenziato problemi né per i suoi ospiti né per la popolazione residente”.

Ma il prefetto Sergio Pomponio sa bene che lì c’è un problema. Non una “bomba a orologeria”, ma una situazione “border line”. Purtroppo anche la Prefettura fa notare che “da circa due anni il Prefetto, soprattutto a partire dalla primavera- estate 2023 (caratterizzata da un elevato numero di arrivi tale da giustificare la dichiarazione dello “stato di emergenza nazionale”), indìce numerosi incontri con tutti i sindaci della provincia con la finalità di favorire una più equa distribuzione dei migranti sul territorio. Tali riunioni non hanno finora sortito l’effetto sperato”.

Ma la notizia è anche un’altra: “Sono giunti a scadenza i contratti in essere e, con l’obiettivo della redistribuzione sul modello dell’”accoglienza diffusa”, sono state di recente bandite nuove procedure di gara, in scadenza il 7 agosto prossimo, con l’auspicio che possano crescere sia il numero dei gestori dei centri, che quello delle strutture alloggiative per l’accoglienza”. “La Voce” di Cremeno tornerà a farsi sentire, con tutta probabilità.

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