Caro mensa a Lecco:
<vincono> i genitori

Il dirigente della scuola Battisti di Acquate metterà a disposizione un locale per consumare il pranzo portato da casa. Ma la vigilanza dovrà essere assicurata dai genitori. GUARDA IL VIDEO

LECCO - I genitori della <Battisti> di Acquate contestano il caro mensa per gli alunni non residenti e il dirigente dell'istituto Lecco3 interviene per trovare un compromesso. Sono state infatti accolte le richieste e agli alunni sarà messo a disposizione un locale all'interno della scuola elementare di Acquate dove potranno consumare il pasto portato da casa. Resta solo da trovare una formula per il servizio di custodia. Impensabile lasciare i bambini da soli o chiedere ai docenti che si occupano del tempo mensa, già prestabilito, di accollarsi anche questo incarico.
<Il momento economico non è dei migliori, chi porta i figli a scuola da noi da altri paesi lo fa perchè è costretto per motivi di lavoro - dice il dirigente - Verremo loro incontro ma l'opportunità è solo ed esclusivamente per i non residenti>.
Ricordiamo che il buono pasto costa 1,55 euro per la fascia di reddito basso; 2,60 per quella media; 4,20 per la fascia alta e ben 5,70 per chi non è residente in città al di là della situazione di reddito familiare. Fino allo scorso anno i non residenti pagavano in base al reddito, poi per far quadrare i conti l'Amministrazione comunale ha deciso di introdurre la fascia unica di 5,70 euro a pasto. Scelta che ha scatenato tante polemiche, fino alla protesta di lunedì quando genitori e bambini hanno pranzato per strada fuori dall'elementare di Acquate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA