Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 02 Marzo 2016
Caro acqua: «Investimenti tutti decisi dai sindaci»
Il presidente della Provincia chiarisce alcuni aspetti della vicenda
«Accelerare la posa dei contatori».
Accelerare la posa dei contatori per permettere ai cittadini di pagare quanto realmente consumato, ma anche per arrivare alla revisione del piano tariffario con un quadro della situazione quanto più vicino possibile alla realtà. Non ci sono altre strade per rispondere alle continue lamentele e proteste sulle bollette del servizio idrico integrato secondo il presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta.
L’inquilino di palazzo Muzio che è anche primo cittadino di Chiavenna tiene a chiarire e al tempo stesso rimarcare alcuni aspetti di un percorso, quello che ha portato alla ridefinizione tariffaria sulla base anche del piano degli investimenti, che, lui stesso ammette, essere complesso, «forse più di quanto ciascuno degli attori protagonisti non si fosse immaginato».
«Noi sindaci - dice Della Bitta rispondendo ad alcune obiezioni sollevate dai colleghi negli ultimi giorni - abbiamo deliberato all’unanimità un piano di investimenti di 50 milioni di euro, ma le segnalazioni giunte dagli amministratori ammontavano ad un totale di 80 milioni di euro. E proprio per evitare che si trattasse di un impegno economico troppo oneroso, che pesasse troppo sulle tasche dei cittadini abbiamo deciso di “tagliare” trenta milioni».
Dunque una rinuncia a priori, ricorda il presidente di palazzo Muzio, per un piano che ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell’acque e della depurazione «anche per evitare di pagare in bolletta non i lavori sulle strutture, ma le sanzioni dettate dal mancato rispetto delle norme». Senza dimenticare che nel sistema tariffario ci sono anche 4,5 milioni annui di rimborso mutui accesi dai Comuni.
Quanto all’utile della Secam, la società interamente pubblica che si occupa del servizio idrico integrato per conto di tutte le amministrazioni comunali di Valtellina e Valchiavenna, cui qualcuno ha fatto cenno, Della Bitta ricorda che per l’acqua non è previsto, tanto che se dovesse esserci una differenza positiva in bilancio rispetto a quanto previsto, quella cifra finirebbe nella seconda annualità successiva.
Ma il punto principale anche per palazzo Muzio rimane quello dei contatori. Sotto diversi aspetti. «Il valore medio di 153 mc addebitato come consumo forfettario - spiega Della Bitta - altro non è che il risultato dei calcoli fatti sulla base dei dati messi a disposizione dai Comuni dotati di contatori all’Ufficio d’ambito. È ovvio che si tratta di una stima che può essere più o meno vicina alla realtà». A maggior ragione visto che tra i comuni privi di misuratori ce ne sono molti dei cosiddetti turistici dove cioè le seconde case sono numerose.
«A questo punto è ovvio che l’unica via da percorrere è l’installazione nel più breve tempo possibile dei contatori - ancora il presidente della Provincia -, cosa che consentirà ai cittadini di pagare il giusto e a noi tutti di avere numeri precisi al momento di rivedere il piano tariffario. Ma è necessario anche lavorare sulle informazioni e ricordare che i protagonisti di questo percorso, voluto dalle normative, sono stati e rimangono i sindaci».
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