Capelli castani, labbra ritoccate, bellezza mediterranea: scoperta la truffatrice
seriale degli hotel dal Lario alla Valtellina

Di media statura, capelli castani chiari, labbra ritoccate, bellezza mediterranea, 55 anni, Anna dal Lario al Morbegnese sino a Sondrio e al Tiranese, trascorre le vacanze estive negli hotel a “spese” dei titolari delle strutture ricettive che, solo tardivamente, si accorgono di essere rimasti vittima di un bonifico-truffa per il soggiorno prenotato a nome di una falsa figlia, in realtà sempre lei.

«I carabinieri, ai quali ho denunciato il raggiro, mi hanno riferito che ha già colpito a Colico, a Sondrio e altrove in Valtellina, in particolare nel Tiranese - racconta Giulio Salvi, 66 anni, titolare dell’Hotel Rezia Valtellina, a Cosio Valtellino -. E’ una donna dall’aspetto avvenente che non insospettisce per i modi garbati che ha. Lo scorso 19 agosto avevo ricevuto una chiamata da una signora la quale si spacciava per tale Susanna chiedendomi se fosse possibile prenotare per due giorni una camera per la mamma, alla quale voleva fare una sorpresa, regalandole un soggiorno fra le montagne della Valtellina. Si informa sul prezzo, le dico che il costo ammonta a 180 euro e dopo ricevo per email i dettagli dell’avvenuto bonifico effettuato tramite Hype, in favore del codice Iban della società Rezia Valtellina Srl. A mezzanotte si presenta in hotel la signora Anna che alla mia richiesta di documento d’identità mi esibisce la denuncia di smarrimento, presentata alcuni giorni prima ai Carabinieri di Melzo». L’albergatore, a quel punto, consegna la chiave per la camera numero 204 alla cliente.

«Il mattino seguente - fa mettere a verbale nella denuncia presentata davanti al luogotenente Antonio Sottile, comandante la caserma Cc di Morbegno, e alla sua collaboratrice, carabiniere Aurora Cacciatore - informavo la donna che, essendosi liberata una stanza singola, avrebbe dovuto spostarsi da quella iniziale, salvo che non avesse effettuato un ulteriore versamento di 20 euro in favore del medesimo Iban, in quanto la camera matrimoniale che le era stata assegnata costava 100 euro a notte anzichè 90. Poco dopo ricevevo, sempre tramite email, un ulteriore ricevuta di avvenuto bonifico effettuato tramite Hype attestante il pagamento dei 20 euro, pagamento che risultava effettuato da Susanna». La mattina successiva arrivano in albergo i carabinieri, per un controllo amministrativo sugli ospiti, e i militari “prelevano” la turista per portarla in caserma. Cosa era successo ? Alla donna, originaria della provincia di Salerno, residente ad Agropoli, sono stati notificati atti, da Genova, per una truffa di biglietti su spettacoli. Salvi si insospettisce e scopre che dei due bonifici non vi era alcuna traccia sui conti correnti del suo hotel. «Quando la invito a pagare il conto di 200 euro - dichiara - mi dice di essere sprovvista di soldi e che i finti accrediti a nome della fantomatica figlia li ha fatti lei, come le telefonate. La informo, allora, che la denuncerò per truffa e lei mi replica: “Moderi i termini. Truffa ? Per soli 200 euro ? Faccia finta di niente...”. Abbiamo informato i colleghi di stare in guardia da questa donna che soggiorna effettuando finti bonifici».

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