Economia / Morbegno e bassa valle
Venerdì 03 Novembre 2017
Cantiere Cossi, partono i licenziamenti
Morbegno, con la fine dei lavori della nuova 38 si apre un altro fronte per 107 dipendenti della società. Entro la data del 31 dicembre saranno lasciati a casa 85 lavoratori, alcune decine di essi sono valtellinesi.
Si avvicina la fine del cantiere della tangenziale di Morbegno. Ma questa buona notizia, attesa con impazienza sia dai turisti, sia dai cittadini e dalle imprese della Valtellina che in questi giorni possono osservare l’avanzamento delle opere all’altezza del viadotto del Tartano, porta con sé anche la conclusione del rapporto di lavoro per ben 107 dipendenti della Cossi, di cui 13 a tempo determinato, con 18 impiegati. Non si tratta di una situazione imprevista, perché il taglio del nastro di un’infrastruttura importante, in edilizia, può determinare un epilogo di questo tipo.
Ma in questo caso le conseguenze sono pesanti per un numero rilevante di lavoratori, per i quali al momento non ci sono molte certezze. L’unica, dopo l’accordo plurimo (si usa questo termine perché riguarda più persone) per il licenziamento individuale dei singoli dipendenti, è rappresentata dalla Naspi, l’indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente l’occupazione. Poi ci sono le speranze, a cominciare dal possibile impiego, in futuro, in un cantiere al Brennero.
Un’ipotesi supportata dall’elevato valore della manodopera di cui stiamo parlando, visto che senza dubbio può contare su competenze specifiche e apprezzate. Per discutere di queste tematiche e siglare l’intesa, nei giorni scorsi i segretari provinciali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil - Roberto Caruso, Rossano Ricchini e Gianluca Callina - hanno incontrato i rappresentanti del gruppo Condotte e di Cossi, Ugo Berardi ed Enzo Reggiani.
«Alcuni lavoratori sono stati trasferiti in provincia di Avellino, ma per altri 107, di cui alcune decine valtellinesi, non c’è, al momento, la prospettiva di un ricollocamento, perché attualmente non ci sono cantieri della società dove potrebbero essere impiegati - hanno spiegato i sindacalisti -. Le prime lettere di licenziamento individuale potranno partire da oggi e riguarderanno, secondo quanto previsto, una trentina di persone. Entro il 31 gennaio 85 dipendenti verranno lasciati a casa, poi si proseguirà fino ad aprile per arrivare a quota 107». Come previsto, non c’è stata la possibilità di puntare sulla cassa integrazione
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