Calolziocorte: sta meglio
l'uomo disperato per i debiti

Suo malgrado, il quarantaquattrenne camionista è diventato un simbolo della disperazione che, dall'inizio dell'anno, in Italia è costata la vita a tante persone, strangolate dai debiti al punto di non vedere un futuro per sé e per la propria famiglia

CALOLZIOCORTE Sta meglio Franco Di Marco. E' ancora ricoverato all'ospedale "Manzoni" di Lecco, ma nel giro di qualche giorno dovrebbe essere dimesso per tornare nella propria abitazione di via Cavour 59, dove soltanto domenica ha cercato di togliersi la vita, impiccandosi a una grata che collega il giardino a un androne sotterraneo.

Suo malgrado, il quarantaquattrenne camionista calolziese è diventato un simbolo della disperazione che, dall'inizio dell'anno, in Italia è costata la vita a tante persone, strangolate dai debiti al punto di non vedere un futuro per sé e per la propria famiglia.

La fortuna di Di Marco, invece, è stata proprio quest'ultima: la figlia quindicenne, che lo ha seguito e ne ha sostenuto il peso fino a quando gli altri familiari sono accorsi alle sue grida e hanno sciolto il nodo, gli ha salvato la vita. E' a lei, dunque, che deve il fatto di poter tornare a casa e probabilmente con lei dovrà parlare a lungo, considerato lo choc che ha subito, così come la seconda moglie dell'uomo e gli altri familiari (tra cui altri tre figli, l'ultima dei quali, una bimba, ha soltanto otto mesi).

Poco più di 200 mila euro di debiti, contratti nel periodo in cui, insieme ai familiari, gestiva la pizzeria "Il traghetto".

Con il Comune, invece, non ha pendenze. <Abbiamo verificato con l'ufficio tributi che non ci sono grosse situazioni scoperte - ha spiegato il sindaco Paolo Arrigoni ieri - Solo 88 euro della Tarsu del 2011, davvero poca cosa>.

Tutti i dettagli nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola mercoledì 9 maggio.

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