Ma, come sempre, ci sono le eccezioni. Una può essere identificata nella Ita di Calolziocorte: 105 dipendenti, 40 mila tonnellate di acciaio lavorate in un anno, ricavi per 40 milioni (il 60% dei quali realizzati sui mercati esteri). Nell'attuale momento di difficoltà, la Ita riesce a mantenere gli stessi livelli di produzione e fatturato di un anno fa: «A settembre - spiega Andrea Beri, amministratore delegato - eravamo sopra di un 2%. Ma in sostanza, si può dire che siamo in linea con il 2010». Non ci sono segreti per continuare a produrre e vendere, ma solo una tensione continua all'innovazione di processo e prodotto e la voglia di trovare mercati, dove la congiuntura non è stanca come in Italia e come in tanti paesi dell'Unione europea. «Abbiamo cercato - racconta Beri - di rafforzare la nostra presenza sui mercati esteri. È chiaro che per conquistare nuovi clienti bisogna proporre un prodotto di qualità e che riesca a differenziarsi dalla concorrenza. In sostanza, bisogna puntare sulla ricerca e innovare. Ad esempio - ricorda Beri - siamo riusciti ad aggiudicarci una commessa di acciai speciali per un ponte che verrà costruito in Thailandia».
Intanto, per sostenere la domanda delle trafilerie lecchesi è pronta a partire Wired-Up! – la prima fiera virtuale in 3D del comparto metalmeccanico – che sarà on line dal 13 al 15 dicembre e a cui possibile iscriversi sino a venerdì 25 (www.wired-up.it).
«Con Wired up metteremo in vetrina - anticipa Riccardo Bonaiti, presidente di Lariodesk, l'azianda speciale della camera di commercio - la nostra produzione (trafilerie, tubifici, produttori di raccorderia, molle, catene, funi, cavi, viteria, produttori dei macchinari, lavorazioni e servizi relativi) da sempre apprezzata in tutto il mondo».
Informazioni e iscrizioni: www.wired-up.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA