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Mercoledì 16 Maggio 2012
Calolziocorte: due anni
per lo scippo della collana
Alla fine l'imputato ha chiesto di poter essere espatriato al suo paese, visto che non aveva i soldi per farvi rientro da solo. Rispondendo alle domande del giudice, l'immigrato ha raccontato di essere uno studente e di essere arrivato da pochi giorni in Italia alla ricerca di un lavoro
Il patteggiamento davanti al giudice Gian Marco De Vincenzi, al pm Mattia Mascari e all'avvocato d'ufficio, il legale Daniela Fiocchi. E alla fine l'imputato ha chiesto di poter essere espatriato al suo paese, visto che non aveva i soldi per farvi rientro da solo.
Rispondendo alle domande del giudice, l'immigrato ha raccontato di essere uno studente e di essere arrivato da pochi giorni in Italia alla ricerca di un lavoro.
«Non avevo amici sui quali contare - ha detto grazie alla traduzione di una interprete - e ho vissuto come potevo, dormendo anche alla stazione centrale di Milano». Ha poi ammesso di aver portato via quella collana, precisando comunque di parlare e comprendere molto poco l'italiano. «Non ho capito quello mi urlavano quelle persone: è per questo che non mi sono fermato subito».
Tutti i dettagli nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola giovedì 17 maggio.
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