Calolziocorte: Confindustria
difende le scelte "Fontana"

Alla Fontana Pietro di Calolziocorte il sindacato e l'azienda hanno ingaggiato un muro contro muro. Nello scontro s'inserisce il direttore di Confindustria Giulio Sirtori che critica l'atteggiamento sindacle: "Non siamo più gli stessi di qualche anno fa. Le aziende operano in mercati sempre più competitivi".

g.morassi

CALOLZIOCORTE - Alla Fontana Pietro di Calolziocorte il sindacato e l'azienda hanno ingaggiato un muro contro muro. L'azienda vorrebbe concludere un piano di riorganizzazione dell'organico con l'ingresso di una cinquantina di diplomati e il ricollocamento o l'esubero di alcune persone. Il sindacato lamenta la mancanza di prospettive per i lavoratori “anziani” e l'ingresso con contratti di apprendistato, economicamente svantaggiosi, per i nuovi arrivati. Nello scontro s'inserisce il direttore di Confindustria Giulio Sirtori che critica l'atteggiamento del sindacato: "Non siamo più gli stessi di qualche anno fa. Le aziende operano in mercati competitivi che offrono scarsa visibilità, combattono contro l'andamento speculativo dei prezzi delle materie prime, necessitano di costanti investimenti in ricerca, innovazione, nuovi mercati e capitale umano. Questo gli imprenditori e i lavoratori l'hanno compreso. Qualcuno del sindacato, invece, credo che su questi temi debba ancora riflettere". La Fontana ha 300 dipendenti e sta ultimando un percorso di ristrutturazione industriale che prevede la delocalizzazione in Turchia e Romania dell'attività stampi, per fare spazio alla produzione di carrozzerie per il settore medio alto del mercato automotive. L'azienda ha proposto al sindacato la fuoriuscita di circa 20 dipendenti e il prepensionamento di altri cinque, in cambio ha avviato un percorso di inserimento di giovani diplomati e laureati con contratti di apprendistato. "Assolutamente pretestuose le dichiarazioni di una parte del sindacato che fa riferimento all'utilizzo di contratti di apprendistato peraltro perfettamente inseriti negli accordi collettivi nazionali – argomenta Sirtori - e che, ricordo, a parità di livello mettono anche qualche euro in più nelle tasche dei lavoratori a fronte di sgravi contributivi. È inoltre comprensibile che si chieda ad alcuni lavoratori, a fronte del mantenimento del posto di lavoro, di ricollocarsi in altri ambiti dell'azienda". L'azienda, come spiega Sirtori, opera in uno dei mercati i più competitivi al mondo: "La scelta di puntare sulla costruzione delle carrozzerie è volta a salvare l'azienda e l'occupazione, e questi processi comportano complesse riorganizzazioni. La Fontana Pietro è una di quelle imprese che nel radicamento al territorio trova non solo motivi di competitività ma anche di orgoglio".

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Venerdì 04 Marzo 2011

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